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BERNAPierre-Yves Maillard è il nuovo presidente dell'USS

01.12.18 - 13:31
Il consigliere di Stato vodese socialista è stato eletto oggi durante il congresso in svolgimento a Berna e succede a Paul Rechsteiner
Keystone
Pierre-Yves Maillard è il nuovo presidente dell'USS
Il consigliere di Stato vodese socialista è stato eletto oggi durante il congresso in svolgimento a Berna e succede a Paul Rechsteiner

BERNA - Pierre-Yves Maillard è il nuovo presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS). Il consigliere di Stato vodese socialista è stato eletto oggi durante il congresso in svolgimento a Berna e succede a Paul Rechsteiner, che abbandona la carica dopo vent'anni.

Il 50enne è stato preferito all'altra candidata, la consigliera nazionale sangallese Barbara Gysi (PS). Rechsteiner aveva annunciato in marzo le proprie dimissioni per fine novembre.

Maillard ha ricevuto 115 preferenze su 212 voti totali, superando così di misura la maggioranza assoluta richiesta per venire eletto al primo scrutinio, che era fissata a 107. L'attuale responsabile del Dipartimento della sanità vodese assumerà la guida dell'USS tra maggio e giugno del 2019.

L'USS è la maggiore confederazione sindacale elvetica, contando su 360'000 iscritti. Maillard era sostenuto dai grossi calibri che ne fanno parte: Unia, Syndicom e Sindacato del personale dei trasporti (SEV). Ha assicurato che, in qualità di presidente, non sarà l'uomo di riferimento dell'USS, «la cui forza viene dalla base».

Il losannese fa parte del governo cantonale da 14 anni ed è una personalità di spicco in Romandia. Tuttavia, è ben noto anche a livello nazionale per essere stato consigliere nazionale tra il 1999 e il 2004, ma soprattutto per aver mancato all'ultimo l'elezione in Consiglio federale. Nel 2011 fu infatti inserito nel ticket a due proposto al parlamento, ma venne sconfitto da Alain Berset.

Grande sostenitore di una cassa malattia unica, è riuscito a introdurre nel canton Vaud un tetto massimo per i premi dell'assicurazione sanitaria in funzione del redditto. Un successo che lo ha visto battersi per abbassare l'impatto di tale onere sul budget delle famiglie, in particolare quelle con risorse economiche limitate.

Per Maillard, prendere le redini dell'USS è una sorta di ritorno alle origini. Tra il 2000 e il 2004 è stato infatti segretario regionale della Federazione dei lavoratori del metallo, associazione che, fondendosi con altre, ha dato origine al sindacato Unia. «So di cosa si tratta: ho partecipato a un picchetto nell'ambito di uno sciopero e ho affrontato dei licenziamenti collettivi, una ventina in quei quattro anni», ha ricordato.

La sua carriera da politico è iniziata agli albori degli anni '90, quando entrò nel legislativo di Losanna. È poi stato presidente del partito cittadino, di quello cantonale e in seguito deputato in Gran consiglio, prima di approdare a Berna in Consiglio nazionale, dove si è distinto come difensore dei servizi pubblici e ha vinto il referendum contro la liberalizzazione del mercato dell'elettricità.

Nel 2003, ha realizzato la performance elettorale migliore tra tutti i consiglieri nazionali vodesi, ma un anno dopo ha optato per abbandonare la scena federale, entrando nell'esecutivo del proprio cantone.

Il nuovo ruolo di Maillard apre le porte alla sua successione nel governo vodese. Esso ha reagito prontamente alla nomina, felicitandosi «calorosamente» su Twitter con il politico per il traguardo raggiunto.

«Emozione e responsabilità» - «Un po' di emozione e molte responsabilità»: così ha commentato la sua elezione odierna alla presidenza dell'Unione sindacale svizzera (USS) il consigliere di Stato vodese Pierre-Yves Maillard. Ha inoltre confermato che sarà candidato alle prossime federali al Consiglio nazionale e non agli Stati.

Interrogato da Keystone-ATS, Maillard ha definito la campagna per la testa della maggiore conferenza sindacale elvetica «un lungo processo, combattuto fino alla fine». Ha poi riconosciuto l'onore delle armi alla sua sola avversaria, la consigliera nazionale sangallese e compagna di partito in seno al PS Barbara Gysi, lodandone impegno e tenacia.

Dalla settimana prossima, il 50enne losannese discuterà con l'esecutivo cantonale delle proprie dimissioni. Maillard, già consigliere nazionale tra il 1999 e il 2004 e aspirante consigliere federale nel 2011, siede nel governo vodese da 14 anni filati.

L'attuale direttore del Dipartimento della sanità spera che l'equilibrio tra destra e sinistra in Consiglio di Stato, che «funziona bene da dieci anni», possa proseguire anche in futuro in modo da «lavorare insieme».

Il prossimo autunno sarà in lista per il Nazionale: «Le donne hanno la priorità» agli Stati, ha detto motivando tale scelta. Il seggio socialista alla Camera dei Cantoni cambierà padrone: Géraldine Savary ha infatti annunciato lo scorso mese che non si ripresenterà per un nuovo mandato. La 50enne è stata sommersa dalle critiche in seguito alle rivelazioni sui fondi per le campagne del 2011 e del 2015 per il Consiglio degli Stati, stanziati dal miliardario svedese Frederik Paulsen.

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