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VAUDNon dovrà mantenere l'ex marito

20.11.18 - 12:20
La coppia ha divorziato dopo 45 anni segnati da gravi difficoltà coniugali. L'uomo aveva la passione per il gioco d'azzardo e aveva maltrattato moglie e figli
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Non dovrà mantenere l'ex marito
La coppia ha divorziato dopo 45 anni segnati da gravi difficoltà coniugali. L'uomo aveva la passione per il gioco d'azzardo e aveva maltrattato moglie e figli

LOSANNA - Il giudice che pronuncia il divorzio può, in alcuni casi, derogare alla regola secondo cui i fondi di previdenza professionale vengano divisi a metà tra i coniugi. Lo ha deciso il Tribunale federale (TF) in un caso in cui il marito ha gravemente violato i suoi doveri nei confronti della famiglia.

Il divorzio era stato pronunciato nel 2017 dopo 45 anni di convivenza segnata da gravi difficoltà coniugali. In appello, il Tribunale cantonale del canton Vaud aveva confermato che tra i due non vi dovesse essere alcun contributo di mantenimento.

I giudici vodesi avevano tenuto in considerazione il comportamento del marito. A causa della sua inattività e della passione per i giochi d'azzardo, l'uomo è stato ritenuto responsabile delle sue difficoltà finanziarie. Inoltre aveva maltrattato, fisicamente e psicologicamente, la moglie e i due figli. Aveva poi cacciato di casa la figlia maggiore - ancora minorenne - poiché definita troppo "costosa".

Situazione finanziaria differente - Davanti al TF, l'uomo ha chiesto il versamento da parte della cassa pensione della ex moglie di una rendita vitalizia di 1'437 franchi al mese, e a titolo sussidiario di un capitale di 274'576 franchi. La situazione finanziaria dei due coniugi era in effetti molto differente: la donna percepiva una rendita cumulativa di circa 7'000 franchi al mese, mentre l'ex marito - che aveva lavorato sporadicamente come stuccatore e pittore - riceveva circa 1'700 franchi.

In una sentenza pubblicata oggi, il TF ritiene che di regola i fondi di previdenza professionale sono divisi in parti uguali fra i coniugi. Il giudice che si occupa della separazione può tuttavia decidere in altro modo in caso di "motivi gravi". Ad esempio, se vi è iniquità in base alla situazione economica degli sposi.

Per i giudici di Mon Repos, questa nozione di "motivi gravi" in vigore dal primo gennaio 2017 deve essere precisata. Di principio, il comportamento degli sposi nell'ambito del matrimonio non deve essere un criterio da prendere in considerazione. Solamente alcune circostanze particolarmente gravi possono influire sulle esigenze economiche dei coniugi e giustificare una deroga alla regola della divisione in parti uguali.

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