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BERNA/LUCERNAPatate dalla Luna? Nelle università svizzere è più che un’idea

02.11.18 - 14:23
È possibile coltivare ortaggi sulla luna? Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati
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Patate dalla Luna? Nelle università svizzere è più che un’idea
È possibile coltivare ortaggi sulla luna? Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati

LUCERNA/BERNA - Patate e pomodori direttamente dalla luna. Uno scenario da film di fantascienza oppure una realtà futura? Un team composto da studiosi dell'Università di Zurigo e dell'Università di Scienze Applicate di Lucerna (HSLU) ci sta provando. Capitanato da Lorenzo Borghi (Uni Zurigo) e Marcel Egli (HSLU di Lucerna), sta cercando di capire quanto sia concretamente possibile coltivare ortaggi sulla luna.

Cerchiamo di capire come sarebbe possibile. La difficoltà maggiore consiste nel fatto che il trasporto di suolo e fertilizzante ricco di sostanze nutritive nello spazio «è ecologicamente ed economicamente alquanto discutibile» fa notare il gruppo di ricerca.

«Per coltivare ortaggi come pomodori e patate, nonostante le difficili condizioni dell'universo, dobbiamo promuovere la formazione di micorriza», ha spiegato a "20 Minuten" il direttore della ricerca Lorenzo Borghi. La micorriza è un processo di formazione simbiotica, che avviene tra l’elemento primario del fungo, detto micelio, e la radice di una pianta all’interno della rizosfera, ovvero la zona del terreno che circonda la pianta stessa.

I due organismi vivono in un rapporto simbiotico. «In questa convivenza succede che i fili di funghi forniscono alle radici delle piante ulteriore acqua, azoto, fosfati e oligoelementi dal terreno. Al contrario, i funghi hanno accesso agli zuccheri e ai grassi prodotti dalla pianta» hanno spiegato i ricercatori.

La gravità influenza la crescita - Il problema è che oltre ai terreni poveri di nutrienti, la crescita è influenzata anche dalla gravità più debole. Per ora il gruppo di ricerca ha sviluppato petunie e funghi micorrizici in assenza di gravità simulata, la cosiddetta microgravità. «La petunia è considerata un organismo modello per le solanacee selvatiche, piante che includono, ad esempio, anche pomodori, patate e melanzane», ha dichiarato Borghi. Gli esperimenti hanno mostrato che la microgravità interferisce con la micorrizazione. In altre parole, i funghi non possono colonizzare sufficientemente le radici della pianta e la simbiosi viene indebolita.

Molto meglio con il trattamento dell'ormone - A questo punto una possibile soluzione è l'ormone della pianta strigolactone. Gli strigolattoni sono un gruppo di composti chimici prodotti dalle radici di una pianta. In sostanza i ricercatori hanno trattato le piante con un ormone artificiale che promuove la crescita della micorriza: «Gli ormoni di strigolactone sembrano avere successo. I nostri risultati forniscono un approccio promettente per piantare e coltivare colture nello spazio con piante che coltiviamo sulla Terra», ha concluso Lorenzo Borghi.

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COMMENTI
 

mats70 5 anni fa su tio
Premesso che ci riescano, come le riportano indietro? Con i razzi o con il teletrasporto di star trek? Probabilmente 1 kg di queste patate costerà un milione di franchi. Certo, a portata di tutti, i soldi crescono sugli alberi, non lo sapevate? In verità, grazie a queste assurdità irrealizzabili, qualcuno riesce ad ottenere dei finanziamenti con il quale si fa la bella vita.

limortaccituoi 5 anni fa su tio
Risposta a mats70
Non hai pensato che forse l'obbiettivo di questa sperimentazione è quello di produrre cibo nello spazio per chi un domani sarà nello spazio e non di creare la nuova linea di patatine fritte fine food space della coop?

marcopolo13 5 anni fa su tio
Sono un grandissimo appassionato dell'esplorazione spaziale e riconosco che senza quest'ultima, molte cose sulla Terra non esisterebbero. MA (c'è sempre un ma) questo che cavolo di senso ha? HAHA

GI 5 anni fa su tio
prima bisogna arrivarci...
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