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BERNAPilatus, il procedimento del DFAE non riguarda solo l'Arabia Saudita

30.10.18 - 21:31
Il costruttore dell'aereo potrebbe aver violato la Legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all'estero
keystone
Pilatus, il procedimento del DFAE non riguarda solo l'Arabia Saudita
Il costruttore dell'aereo potrebbe aver violato la Legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all'estero

BERNA - Il procedimento avviato dal Dipartimento degli affari esteri (DFAE) per una possibile mancata notifica di un mandato da parte del costruttore di aerei Pilatus non riguarda solo l'Arabia Saudita ma anche altri paesi. Il DFAE ha confermato oggi informazioni dei giornali Tamedia e CH Media.

Un suo portavoce interpellato da Keystone-ATS non ha voluto precisare di quali Stati si tratti. Si è limitato a confermare che oltre all'Arabia Saudita sono interessati dalla procedura anche "altri paesi" in cui vengono forniti servizi logistici. Maggiori dettagli non possono essere dati, ha indicato il portavoce, facendo riferimento al procedimento avviato.

I giornali in questione suppongono che tra questi stati figurino gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar: entrambi sono coinvolti nel conflitto in Yemen con l'Arabia saudita ed entrambi possiedono una flotta di PC-21 e addestrano i loro piloti con simulatori della Pilatus.

Venerdì scorso si è saputo che il dipartimento diretto da Ignazio Cassis stava valutando un mandato controverso della Pilatus in Arabia Saudita. Il costruttore dell'aereo non avrebbe informato il DFAE che fornisce supporto logistico all'esercito saudita. Potrebbe dunque aver violato la Legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all'estero (LPSP), in vigore dal 2015.

Questa obbliga le imprese svizzere a notificare le trasferte all'estero a un'autorità nel DFAE. Le violazioni di tale obbligo di notifica possono essere punite con una pena detentiva fino a un anno o con una multa.

Nel 2017 la Pilatus ha firmato un contratto di assistenza per la flotta PC-21 dell'aeronautica militare saudita. Il contratto prevede cinque anni di supporto per 55 aerei con base nella capitale Riad, secondo quanto indicato nel rapporto annuale 2017 della Pilatus.

Il presidente del costruttore aeronautico nivaldese Oscar Schwenk ha respinto le accuse contro la sua azienda riguardo ad attività a sostegno dell'esercito saudita. In un'intervista pubblicata domenica dalla "Zentralschweiz am Sonntag" e dalla "Ostschweiz am Sonntag", Schwenk ha dichiarato che le autorità federali sono state informate in modo esauriente sul contratto e che l'impresa dispone di tutti i permessi necessari. "La Pilatus ha agito correttamente", ha affermato.

Le accuse mosse all'impresa nidvaldese di aver omesso lo scorso anno di informare la Confederazione del rinnovo di un accordo approvato e concluso nel 2014 con l'Aeronautica saudita sono "assolutamente false e completamente assurde", ha sostenuto il 74enne presidente del consiglio di amministrazione della Pilatus.

L'Arabia Saudita è coinvolta nella guerra civile nello Yemen. Nello Stato dell'estremità meridionale della Penisola arabica, il governo riconosciuto internazionalmente è in guerra contro i ribelli huti. Riad guida una coalizione militare che bombarda regolarmente le loro postazioni dal cielo. Questi attacchi colpiscono anche la popolazione civile. Il conflitto, che finora ha causato la morte di 28'000 persone, per le Nazioni Unite rappresenta l'attuale maggiore catastrofe umanitaria a livello planetario.

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