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TURGOVIAUna multa di 100 franchi? «Preferisco un giorno di galera»

30.10.18 - 17:26
La vicenda di una ristoratrice di Busswil e della sua battaglia per una maggior tolleranza verso gli esercizi pubblici
Una multa di 100 franchi? «Preferisco un giorno di galera»
La vicenda di una ristoratrice di Busswil e della sua battaglia per una maggior tolleranza verso gli esercizi pubblici

BUSSWIL - Bernadette Ackermann, 51 anni, gestisce con successo il ristorante Sonne di Busswil (TG) da quasi un quarto di secolo. Tuttavia, l'oste andrà presto in prigione - almeno per un giorno - proprio a causa della sua professione.

Il suo locale è infatti stato multato per disturbo della quiete pubblica, ma la donna ha assicurato al “Blick” che non pagherà: «Voglio dare un segnale chiaro, per una maggiore tolleranza».

Durante l’estate le visite della Polizia a questo proposito si sono fatte sempre più frequenti, tanto da essere considerati - ironicamente, ma nemmeno troppo - degli habitués dell’esercizio pubblico. «Una sera - racconta la donna - c’era un tavolo all’esterno con 4-5 ospiti che stavano semplicemente parlando dopo le 22. La polizia è arrivata e li ha allontanati, nonostante il ristorante possa rimanere aperto fino a mezzanotte».

Presa di mira - Ciò che ha fatto più arrabbiare Bernadette Ackermann è però quanto accaduto la sera del 19 luglio, in cui la donna aveva organizzato una piccola festa per il compleanno del compagno. «Alle 22.36 la polizia è arrivata una prima volta, alle 23.38 una seconda volta, con tre agenti. Era l'unica sera dell'anno in cui abbiamo fatto una festa ed era assolutamente tranquilla, ci posso mettere la mano nel fuoco», rassicura, discolpandosi, la 51enne.

Per l'intervento di quella sera la polizia le ha dato 100 franchi di multa o, in alternativa, un giorno di pena detentiva. E la donna sembra propendere per questa seconda sanzione: «Non pago una multa simile, piuttosto preferisco andare in prigione!»

«I vicini sono dei codardi» - Bernadette Ackermann non sa nemmeno chi sia stato a lamentarsi dei rumori. Suppone che sia un inquilino dei diversi nuovi appartamenti costruiti vicino al ristorante, «ma alla polizia non è permesso dirmelo». Ed è anche per questo che ha deciso di protestare: «In passato la gente veniva a dirti che i rumori stavano dando fastidio. Oggi ci si rivolge alla polizia. È da codardi! »

In nome di una maggior tolleranza verso la gastronomia, sarà dunque rinchiusa per 24 ore. Ora aspetta l'esecuzione della pena e aggiunge con un sorriso: «Quando verrà il momento, scriverò sulla porta il motivo per cui quel giorno il mio ristorante sarà chiuso».

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COMMENTI
 

centauro 5 anni fa su tio
Meglio un giorno in carcere che cento franchi di multa!!!!

galassia 5 anni fa su tio
rumore è uguale a vita,allegria,silenzio significa tristezza,morte,chi vuol dormire dorme,chi vuol reclamare non è stanco.

francox 5 anni fa su tio
Pora Svizzera..

Bandito976 5 anni fa su tio
A furia di reclamare sta diventando un paese dove si deve andare a letto come fan le galline. La poca tolleranza ha fatto chiudere anche i pochi esercizi dove i giovani possono incontrarsi.

Pepperos 5 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Poi ci si stupisce, se tra gli adolescenti spopola moda di darsele di Santa ragione! ( Vedasi fatti di Piacenza )

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
In pieno giorno? O chi si mette davanti a un treno con il telefonino e vince chi si scansa prima ? Farsi i selfie su un cornicione a 50 metri da terra? Non vedo nesso tra la stupidità di certi giovani e quanto avvenuto ;-)

Equalizer 5 anni fa su tio
Dai post sotto vedo che c'è gente che vive molto male in questo paese.

Maxy70 5 anni fa su tio
La ristoratrice in questione non é assolutamente in chiaro e soprattutto non merita di vivere in un Paese civile! Un cittadino che si rivolge alla polizia, per vedere tutelato il proprio diritto alla quiete, non é un codardo ma una persona civile che rispetta la Legge! Auguro quindi alla signora di incontrare un "coraggioso" che si presenti con il manico di un piccone (o peggio...) per fare smettere di far bettola, quando la gente che il giorno dopo lavora ha bisogno di riposare!

daniele77 5 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Nemmeno augurare che si presenti qualcuno con un piccone è da persona civile. Riflettici....

centauro 5 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Non so se il tuo nick esprime il tuo anno di nascita, se lo è veramente dunque siamo coetanei..........ma allora si proprio vecchio dentro! che tristezza ci fai!!!!

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Proprio ieri sono tornato alla 1 per via di un allenamento, oggi mi sono alzato alle 6 e sono un fiore :-D¶ In ogni caso se vuoi la tranquillità la sera devi riflettere meglio su dove vuoi vivere. Io vivo in un paesello in alta Vallemaggia e lì la sera è tranquillo, è lì che vivere se vuoi la tranquillità. Ovviamente non hai il negozio da parte a casa e il bus ogni 10 minuti, ma quello sta a te valutarlo. Hai voluto vivere in città, accettane la frenesia. In fondo sei lì per le attività diurne e notturne, devi goderne i pro e subirne i contro.¶ Per quanto riguarda i discorsi da militare per la libertà e per i miei diritti, beh buona fortuna. Se ogni sera ti tocca entrare con un piccone in un bar prima o poi ti verrà male a un braccio. Però si che ti fai una muscolatura da macio, in ogni caso penso che per questo fine una palestra sia più indicata alle persone civili come te.

Maxy70 5 anni fa su tio
Risposta a daniele77
Giusto ma almeno la signora noterebbe la differenza fra i "codardi" e i "coraggiosi"! Io ho vissuto sopra un bar per alcuni mesi, ho provato a scendere e reclamare civilmente, ti scriverei gli insulti che ho ricevuto ma non posso... Ho chiamato da "codardo" la polizia che ha fatto il suo lavoro, per il quale é pagata.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Maxy70
Mai pensato che vivere sopra un bar non è una grande idea se sei una persona a cui piace dormire la sera? Va bene volere la tranquillità ma questo vuol proprio dire andare a cercarsela.

york11 5 anni fa su tio
Grande Bernadette, hai tutta la mia solidarietà. Ma la Svizzera non era il Paese più felice al mondo? Ah no è la Norvegia, lì dopo le 22 possono anche continuare a respirare, basta che stanno in silenzio.

Equalizer 5 anni fa su tio
Quando uno crede in ciò che fa e nei suoi diritti, va fino in fondo. Grande Bernadette.
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