Tre svizzeri su quattro sono favorevoli all'obbligo. Lo rivela un sondaggio dell'upi. Donne più sensibili al problema rispetto agli uomini
BERNA - La popolazione svizzera è favorevole all'obbligo del casco per le bici elettriche. Un sondaggio condotto dall'Ufficio prevenzione infortuni (upi) indica che il 78% degli intervistati appoggia questa misura. "Sì" anche a diverse sanzioni per i pirati della strada.
I risultati mostrano una netta differenza a seconda dei sessi: le donne (87%) sono molto più sensibili rispetto agli uomini (70%) sulla questione del casco sulle e-bike, indica in una nota odierna l'upi. Su quelle veloci, ovvero oltre i 25 km/h, è invece già obbligatorio.
Dal sondaggio sulle misure di sicurezza stradale emerge anche che due terzi degli intervistati sono favorevoli all'obbligo, sempre per le bici elettriche, di tenere accese le luci anche di giorno. Il Consiglio federale aveva avanzato questa proposta lo scorso anno nell'ambito del programma Via sicura.
Secondo il 74% dei partecipanti al sondaggio, i conducenti che hanno commesso un'infrazione grave o hanno esagerato con l'alcool prima di mettersi alla guida devono partecipare a corsi di educazione stradale obbligatori. Quasi due terzi, indica l'upi, approvano che i pirati della strada possono tornare al volante solo se il veicolo dispone di un registratore di guida, o blackbox.
Un intervistato su quattro ha poi dichiarato di utilizzare lo smartphone alla guida. Tra i giovani sotto i 25 anni, la quota raggiunge il 40%.
Il sondaggio dell'upi viene effettuato, telefonicamente e parzialmente online, in due moduli tematici distinti su un campione di persone tra 15 e 74 anni. Nel 2018 hanno partecipato rispettivamente circa 1100 e 1500 persone.