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SVIZZERA«La Svizzera non si sottomette all'Unione europea»

18.10.18 - 11:57
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha risposto alle domande dei lettori sull'Iniziativa per l'autodeterminazione
20 Minuten
La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha risposto alle domande dei lettori sull'Iniziativa per l'autodeterminazione

BERNA - Da una parte ci sono gli iniziativisti, secondo cui l’ultima parola deve spettare sempre ai cittadini elvetici. Dall’altra i contrari, che parlano di un indebolimento del nostro paese all’estero. È la discussione, questa, che ruota attorno all’Iniziativa per l’autodeterminazione. La proposta UDC, su cui saremo chiamati a esprimerci il prossimo 25 novembre, chiede in sostanza di far prevalere il diritto costituzionale su quello internazionale.

Ma cosa significa esattamente? E quali sono gli accordi internazionali che sarebbero a rischio? Oggi la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha risposto alle domande dei lettori.

13:16

La live chat con la consigliera federale Simonetta Sommaruga è terminata. La ringraziamo per la sua disponibilità. E ringraziamo anche voi, cari lettori di Tio/20 minuti, per averci seguiti.

13:10

Simonetta Sommaruga: Cari lettori di 20 minuti, il vostro interesse mi ha fatto molto piacere. Il prossimo 25 novembre c'è in gioco davvero molto. Vogliamo mettere in discussione accordi che vanno a vantaggio del nostro paese? Io sono una fan della nostra democrazia diretta. Per tutte le questioni importanti e anche per gli accordi, da noi il popolo ha l'ultima parola. Non dovremmo aderire a esperimenti pericolosi come l'Iniziativa per l'autodeterminazione. Per questo il Consiglio federale e il Parlamento vi raccomandano di votare “no” il prossimo 25 novembre.

12:55

Marc Berger: Se oggi come venticinquenne accettassi l'Iniziativa per l'autodeterminazione, quali conseguenze ci sarebbero nel mio futuro?

L'Iniziativa per l'autodeterminazione mette in discussione anche gli accordi conclusi perché importanti per la nostra economia. Questo va a scapito della nostra affidabilità. Di conseguenza ogni imprenditore si chiede se continuare a investire. Perciò l’iniziativa riguarda anche i posti di lavoro nel nostro Paese. È per questo che anche il ministro dell'economia e numerosi imprenditori si schierano contro l'iniziativa.

12:54
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12:47

Sarah King, Berna: Sulle conseguenze di un “sì” o di un “no” viene detto molto. Ma mi potrebbe spiegare per quale motivo la Svizzera con la sua democrazia diretta si dovrebbe «sottomettere» all’Unione europea, che non conosce questo strumento del nostro paese?

Gentile signora King, non ci «sottomettiamo» a nessuno. Già oggi la Svizzera decide in piena autonomia quali trattati concludere e quali no. E grazie alla nostra democrazia diretta il Popolo è consultato per tutti i trattati importanti.

12:44

Konrad Moser, Frutigen (BE): È vero che, come sostengono gli iniziativisti, nessun altro paese pone il diritto internazionale non obbligatorio prima del rispettivo diritto nazionale? Come si comporta, per esempio, la Germania?

Il principio che i trattati conclusi vanno rispettati vale per tutti gli Stati. Se un trattato contrasta una legge, la maggior parte degli Stati cerca soluzioni pragmatiche. È quello che fa la Svizzera, e lo fa anche la Germania. L’iniziativa vuole cambiare questo stato di cose: anziché soluzioni pragmatiche nei singoli casi vuole una regola fissa che crea solo problemi.

12:41

Alessandro Martinez, Minusio (TI): Se dovesse essere accettata l'Iniziativa per l’autodeterminazione, le relazioni diplomatiche con l'Unione europea potrebbero deteriorarsi come già era capitato dopo la votazione sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa dell'9 febbraio 2011?

I fatti sono questi: i promotori dell’iniziativa fingono di credere che la Svizzera possa imporre la propria volontà agli altri Stati. Ma non è così che funziona la politica estera. Non siamo mica una grande potenza. È quindi prevedibile che entreremmo in conflitto con gli altri Paesi se iniziassimo a non attenerci più agli accordi presi. Ecco perché anche il ministro degli esteri Cassis s’impegna fortemente contro l’iniziativa.

12:40
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12:38

Alimuddin Usmani, Ginevra: Nel 2013 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Svizzera per l’espulsione di un nigeriano trafficante di droga. Il motivo: la decisione non rispettava il diritto a una vita familiare. Questo non è forse un caso esemplare per quelle decisioni che lasciano perplessa la maggior parte dei cittadini e che potrebbero essere evitate con l’Iniziativa per l’autodeterminazione?

Devo contraddirla, perché il caso che lei cita non è indicativo. Infatti è piuttosto raro che la Corte condanni la Svizzera. Nel 98 per cento dei casi, la Corte di Strasburgo dà ragione alla Svizzera.

12:29

Ronald Raudi: Gentile signora Sommaruga, ma l'iniziativa in questione verrebbe poi adottata dal Consiglio federale? Oppure verrebbe adattata come l'Iniziativa contro l'immigrazione di massa dell'UDC?

Le rivendicazioni dell'Iniziativa contro l'immigrazione di massa sono state ben accolte dal Parlamento. Oggi i nostri disoccupati hanno la precedenza nei servizi di collocamento regionali. Nell'attuazione dell'iniziativa il Parlamento ha tra l'altro dovuto tenere conto del fatto che il popolo ha più volte approvato gli accordi bilaterali. È un aspetto che il Parlamento non poteva ignorare. Compromessi come questi hanno reso forte la Svizzera. Con l'Iniziativa per l'autodeterminazione, non sarebbe più possibile adottare delle soluzioni pragmatiche. La proposta prevede soltanto una regola: rinegoziare e denunciare. Per la Svizzera non va bene.

12:22

Peter Schlauer, Zurigo: Se questa iniziativa venisse approvata, in futuro come sarà possibile difendersi da un'iniziativa popolare adottata?

Egregio signor Schlauer, nessuno deve difendersi da un'iniziativa popolare adottata. Alla fin dei conti da noi il popolo ha l'ultima parola. Anche quando si tratta di concludere degli importanti accordi internazionali. È per questo motivo che non abbiamo bisogno dell'Iniziativa per l'autodeterminazione. La nostra democrazia diretta funziona bene.

12:20
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12:16

Peter Bleisch, Sciaffusa: Ma come mai viene ammessa un’iniziativa che va contro i diritti umani?

L’iniziativa sull’autodeterminazione adempie i criteri di validità stabiliti dalla Costituzione. Ecco perché il Consiglio federale e il Parlamento l’hanno dichiarata valida. È un’assoluta eccezione che in Svizzera un’iniziativa popolare venga dichiarata nulla. Ma è già così: un’iniziativa che mette in dubbio proprio la Convenzione sui diritti umani non corrisponde allo spirito del nostro Paese.

12:12

Dennis Eicker, Zugo: A suo parere quali sono esattamente gli accordi internazionali che dovrebbero essere denunciati con l’accettazione dell’iniziativa? Sarebbe interessante avere degli esempi concreti.

So che la questione suscita grandissimo interesse. Il tenore dell’iniziativa è tale da poter toccare qualsiasi trattato: gli accordi bilaterali, la CEDU, importanti trattati commerciali. Finora, tuttavia, i promotori dell’iniziativa si sono rifiutati di indicare concretamente il trattato che non condividono. L’iniziativa dell’UDC è stata formulata in modo così fumoso da lasciare molte incertezze nel Popolo. Vogliamo davvero che la nostra Costituzione preveda una minaccia permanente di denuncia per tutti i trattati internazionali? Lo sconsiglio vivamente.

12:08

Matthias Sturny, Granges-Paccot (FR): Gentile signora consigliera federale, i contrari sostengono che con l’accettazione dell’iniziativa diversi accordi internazionali dovrebbero essere denunciati, per esempio la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Cosa ne pensa?

Egregio signor Sturny, la Svizzera rischia effettivamente di dover denunciare la CEDU, ipotesi che ritengo inquietante. Se la Svizzera fa marcia indietro nella protezione internazionale dei diritti umani, cosa potremo opporre ad altri Stati che ad esempio cominciassero ad applicare la censura o a chiudere dei giornali?

12:05

Anonimo: La Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha già impedito l’espulsione di alcuni migranti nati in Svizzera. Cosa avverrebbe con l’approvazione dell’Iniziativa per l’autodeterminazione? Sono nato in Svizzera, ho un permesso di domicilio e una buona reputazione. Temo che l’accettazione della proposta possa portare a un inasprimento dei criteri per l’espulsione e che i migranti possano essere mandati via «a piacere».

Le nostre autorità non agiscono mai come gli «pare e piace», ma in base a quanto prescrivono le nostre leggi. Per l’espulsione di criminali stranieri, le nostre regole sono limpide: un criminale deve lasciare il Paese, a meno che non si tratti di un caso di rigore. Devo però darle ragione: accogliere l’iniziativa dell’UDC significherebbe indebolire la tutela dei diritti umani.

12:02
20 Minuten
12:01

Gino Heller, Horn (TG): Quale paese di piccole dimensioni che ogni anno esporta beni per un valore di diverse centinaia di miliardi di franchi, la Svizzera dipende da relazioni affidabili con l’estero. Cosa accadrebbe esattamente, se l’iniziativa fosse accettata?

Buongiorno signor Heller, l’iniziativa dell’UDC chiede in sostanza di infrangere, rinegoziare e denunciare alcuni trattati. Ecco perché il Consiglio federale dice: l’iniziativa è un esperimento pericoloso. La Svizzera diventerebbe un laboratorio e nessuno saprebbe di preciso come andrebbe a finire. È quasi sicuro, comunque, che finiremmo per avere più contrasti con l’estero e continue discussioni all’interno del Paese.

12:00

Benvenuti! La consigliera federale Simonetta Sommaruga è pronta per rispondere alle domande dei lettori.

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