Durante la stagione estiva, i viaggiatori hanno preso d’assalto lo scalo zurighese. Molti i voli che per questo non sono partiti in orario. La compagnia aerea punta il dito contro la politica
ZURIGO - Il forte incremento dei passeggeri all’aeroporto di Zurigo ha messo sotto pressione le compagnie aeree, anche Swiss. Durante la stagione estiva ogni quarto volo della compagnia nelle mani di Lufthansa è decollato con un ritardo di almeno sedici minuti. Ne dà notizia la Aargauer Zeitung, sulla base di un articolo pubblicato dall’ultimo numero del periodico Aeropolitics di Swiss.
La compagnia aerea punta il dito soprattutto contro la politica. «L’estate 2018 ha messo in evidenza le carenze delle politica delle infrastrutture» scrive Swiss. E l’attività allo scalo zurighese sarebbe fortemente sottoposta «alle forze politiche». Non mancherebbero infatti le opposizioni a un aumento della capacità e a una maggiore flessibilità operativa. E l’introduzione di una nuova regolamentazione sarebbe bloccata.
Secondo Swiss è necessario un intervento rapido: con l’attuale aumento della domanda di viaggi in aereo, nella situazione attuale non è quasi più possibile garantire un esercizio affidabile. In futuro si prevede un incremento del 3% annuo dell’attività. Swiss chiede quindi decisione coraggiose.
E la compagnia aerea affida l’appello al periodico che quattro volte all’anno giunge nelle case di circa duemila esponenti della politica e dell’economia. Tra questi c’è anche la consigliera nazionale Priska Seiler Graf (PS), impegnata nella lotta contro l’inquinamento fonico causato dal traffico aereo.«Leggo sempre con molto interesse le informazioni di Swiss. Ma non credo che i politici si lascino influenzare».
Anche alla consigliera nazionale i ritardi dei voli non fanno piacere, in quanto in determinate occasioni i decolli posticipati causano disturbi della quiete notturna. Ma secondo Seiler Graf, Swiss dovrebbe cercare l’origine del problema nella propria attività: «Spesso l’imbarco è lungo, anche a causa delle regole sul bagaglio a mano». E parla pure di ritardi dovuti a scioperi all’estero, contro i quali la politica elvetica non può fare nulla. «In Germania dovrebbe intervenire Lufthansa, perché i piloti non abbiano più un motivo per scioperare».
Per Swiss la questione è però chiara: i ritardi sono dovuti ai molti scioperi, alla mancanza di personale nella sicurezza aerea europea, al forte aumento del traffico aereo e al maltempo. Tutti aspetti che avrebbero portato a una riduzione della capacità operativa dell’aeroporto di Zurigo.
E in tutto questo, ci hanno perso i passeggeri, che - spiega Swiss - «nel migliore dei casi sono stati riprenotati su altri voli o sono stati sistemati in albergo a causa della coincidenza persa». Provvedimenti, questi, che pesano sulle finanze della compagnia. Rispetto all’anno precedente, le spese per l’assistenza ai passeggeri è infatti raddoppiata. E a queste si aggiungono le richieste di rimborso.
Per il traffico aereo è stata un’estate da record. Lo scorso mese di luglio, dallo scalo zurighese sono passati oltre tre milioni di passeggeri. I giorni in cui sono stati registrati oltre centomila passeggeri sono raddoppiati. Una situazione che ha portato risultati da record anche a Swiss, che durante il mese di luglio ha registrato un tasso d’occupazione medio dell’89,5%.