Sono già 30, quest'anno, gli infortuni con esito letale in agricoltura. Nel 2017 erano 23. Una causa sarebbe la siccità
ZURIGO - Cresce in maniera preoccupante il numero di incidenti mortali tra i contadini. Nell’anno in corso sono già 30 gli agricoltori che hanno perso la vita sul lavoro, fa sapere il Servizio protezione infortuni in agricoltura (SPIA). Nel 2017 erano stati 23.
«Quest’anno constatiamo un aumento degli incidenti particolarmente gravi», spiega Thomas Bachmann, direttore tecnico dello SPIA. Nella maggior parte dei casi gli incidenti coinvolgono trattori e transporter e le vittime sono innanzitutto contadini anziani. In seconda battuta i più giovani. «Questi casi mi fanno riflettere», afferma Bachmann.
Il numero di incidenti continuava a scendere leggermente da alcuni anni. Per Bachmann, l’attuale recrudescenza sarebbe causata dalla siccità, che determina un suolo più duro e scarsa aderenza. Inoltre, aggiunge, le cinture di sicurezza rimangono ampiamente ignorate in agricoltura: «Noi chiediamo l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza su tutti i terreni», dichiara il direttore tecnico dello SPIA. «Le cinture potrebbero evitare qualche incidente mortale», aggiunge.
Markus Ritter, presidente dell’Unione svizzera dei contadini, sottolinea che i pericoli in agricoltura sono più numerosi che in altre professioni a causa non solo delle presenza di animali e dell’utilizzo di macchinari, ma, soprattutto, per via dei terreni difficili su cui ci si trova ad operare: «Sui pendii più ripidi basta un solo piccolo errore perché la situazione diventi pericolosa e un mezzo finisca per ribaltarsi», afferma.
Ne sa qualcosa L.H.*, 58enne di Egolzwil (LU), che lo scorso giugno stava facendo il fieno su un terreno scosceso quando ha perso il controllo del trattore. Il mezzo è finito in una scarpata e si è capovolto. Lui ne è uscito con una ferita alla testa e una vertebra fratturata: «Potevo lasciarci la pelle o rimanere paralizzato», commenta.