200 persone ogni anno vittime di incidenti subacquei. Lesioni al timpano, ferite aperte, distorsioni, stiramenti. Qualcuno perde la vita. Ora l’Upi corre ai ripari
BERNA - Immersioni subacquee, che passione! Ma anche che tragedia, se si pensa che ogni anno 200 persone residente in Svizzera subiscono un incidente subacqueo durante le immersioni fatte all'estero. I più comuni? Si va dalle lesioni al timpano (che coprono un terzo delle lesioni rilevate statisticamente nella subacquea), alle ferite aperte, fino alle distorsioni e agli stiramenti. E possono capitare a tutti, non solo ai neofiti, ma anche agli esperti. Nei casi più gravi si puo’ arrivare perfino a perdere la vita: nel nostro paese si registra almeno una morte all’anno. Ed ecco dunque che proprio oggi l’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) ha aggiornato l’opuscolo «Vacanze da sub – Immersioni sicure sotto i mari del mondo!». Insomma un vademecum per tornare sani e integri dalle immersioni subacquee all’estero. Pochi consigli, ma efficaci. Vediamo quali. «Il rischio d'infortunio - fanno sapere - può essere ridotto con una pianificazione accurata e preparando bene la vacanza sub. L'attrezzatura deve essere in ottimo stato e il kit pronto soccorso contenere tutti i farmaci necessari. Durante le immersioni bisogna essere concentrati e saper reagire correttamente a una situazione critica».
Inoltre l'opuscolo spiega come prepararsi a un'immersione in corrente per non andare alla deriva e cosa fare se dovesse comunque capitare.
Antonio Cifelli, consulente subacquea dell'Upi, conosce bene il fascino dei viaggi marini: «Una crociera sub permette di raggiungere zone distanti e poco frequentate» precisa. Cifelli però mette anche in guardia dai pericoli: «bisogna tener presente che in caso di emergenza l'ospedale può essere molto distante. Perciò è fondamentale prepararsi bene a qualsiasi eventualità. Il nostro opuscolo è utilissimo a tale scopo.»