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Secondo uno studio pubblicato oggi, la percentuale dei tentativi di suicidio è passata in sette anni dal 5,9% all'11,2%
NEUCHÂTEL - I comportamenti a rischio tra i giovani neocastellani sono rimasti stabili tra il 2010 e il 2017, secondo uno studio pubblicato oggi. La percentuale dei tentativi di suicidio è tuttavia in netto aumento, essendo passata in sette anni dal 5,9% all'11,2%.
Lo studio, condotto presso 1687 allievi che frequentano una classe dell'undicesimo anno scolastico obbligatorio dall'Istituto di medicina sociale e preventiva su mandato del canton Neuchâtel, ha rilevato anche una progressione dei giovani che subiscono mobbing o cyber-mobbing. Dal 2010, infatti, l'uso degli smartphone si è esteso, il che ha accentuato il fenomeno, ha dichiarato il capo della polizia giudiziaria Sami Hafsi.
Dal canto suo la consigliera di Stato Monika Maire-Hefti si è detta "colpita dall'aumento del tasso di giovani che hanno tentato di metter fine alla propria vita". Le allieve sono maggiormente interessate dai tentativi di suicidio (16,3%) rispetto ai loro compagni di scuola maschi (5,7%).
Per quanto riguarda il mobbing "tradizionale" il tasso di vittime è passato dal 5% all'8,4% in sette anni. Mentre il cyber-mobbing è aumentato dall'1,8% al 5,1% tra il 2010 e il 2017.
«Numerosi casi non giungono alla polizia. Questo studio ha permesso di sciogliere le lingue e meglio capire la situazione reale», ha aggiunto Hafsi. Lo studio ha inoltre consentito di misurare gli effetti dei programmi di prevenzione e di adattarli di conseguenza. Diversi siti quali www.ciao.ch o www.stopsuicide.ch o numeri d'emergenza sono stati aggiunti nell'agenda scolastica.
