La prolungata siccità rischia di compromettere seriamente la raccolta dei prossimi mesi
BERNA - Brutte notizie per i “fungiatt”. Dopo un inizio di stagione promettente, la persistente siccità rischia infatti di compromettere il raccolto del prossimo autunno. Se la pioggia dovesse tardare ulteriormente, il 2018 potrebbe rivelarsi infatti l’annata peggiore degli ultimi 15 anni.
La presenza di funghi nel sottobosco è diventata una rarità in questo mese d’agosto. «Quando il muschio scricchiola sotto le scarpe, anche trovare solo un piccolo gallinaccio si rivela un evento», ha raccontato all’ATS Monika Christen, responsabile dei controlli nella regione di Berna. Il motivo è semplice: il clima è troppo secco.
Secondo la micologa, l’attuale siccità non influisce solo sulla quantità ma anche sulla varietà dei funghi presenti. Una situazione come quella attuale non si verificava dal 2003, quando le ripercussioni della tremenda canicola si fecero sentire anche durante l’anno successivo.
La situazione non è però omogenea in tutte le regioni. Ma soprattutto non è definitivamente compromessa, assicura Monika Christen, che memore del buon inizio dell’anno spiega che la «stagione 2018 ha ancora una chance» di riprendersi.
Attenzione a non confondersi - Come detto, la siccità non incide solo sulla quantità ma può influenzare anche l’aspetto esteriore dei funghi, costituendo un pericolo supplementare per i cercatori meno esperti. Una differenza nella dimensione o una superficie meno umida può indurre pericolosamente in errore.
Ogni anno Tox Info Suisse riporta diverse centinaia di casi d’intossicazione da funghi. Numero che tende a crescere sensibilmente durante le stagioni più ricche e che quest’anno, logicamente, presenta dati nettamente più bassi rispetto alla media.
«Da giugno a metà agosto abbiamo ricevuto poche chiamate rispetto allo scorso anno», conferma la micologa Katharina Schenk-Jäger. L’estate scorsa i casi furono 128, quest’anno siamo invece a 49.