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VAUDEpilessia: termoablazione in prima europea al CHUV

13.08.18 - 15:50
La paziente è stata dimessa e sta bene. Per un responso completo sulla guarigione bisognerà però attendere qualche settimana
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Epilessia: termoablazione in prima europea al CHUV
La paziente è stata dimessa e sta bene. Per un responso completo sulla guarigione bisognerà però attendere qualche settimana

LOSANNA - In una operazione che è stata una prima europea, il Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) di Losanna ha praticato un intervento su una paziente che soffriva di epilessia bruciando tramite un laser fibra la regione cerebrale responsabile delle crisi.

L'operazione, detta termoablazione, è stata condotta all'inizio di agosto dalla professoressa del Servizio di neurochirurgia Jocelyne Bloch. Essa consiste nell'impiantare in modo preciso una sonda laser nel centro di un focolaio epilettico, ha indicato l'ospedale universitario, precisando che si è svolta senza contrattempi e che la paziente sta bene, seppure non si possa ancora definire guarita con certezza.

Una volta impiantata, la sonda emette energia per aumentare la temperatura in modo ben delimitato e distruggere la zona cerebrale malata. Questa termoablazione è molto precisa: misurazioni della temperatura fatte attorno alla sonda permettono di seguire in tempo reale l'evoluzione dell'intervento grazie a immagini ottenute tramite risonanza magnetica.

«Questo intervento è indicato per pazienti che presentano una epilessia resistente ai farmaci e il cui focolaio che causa le crisi è stato chiaramente identificato», ha detto a Keystone-ATS il professor Philippe Ryvlin, capo del Dipartimento delle neuroscienze cliniche dello CHUV.

«L'introduzione di una sonda di 1,65 mm di diametro attraverso un piccola perforazione nella scatola cranica consente di prendere di mira regioni difficili d'accesso. È un'alternativa alla chirurgia ablativa classica», aggiunge la professoressa Bloch.

Rispetto a una chirurgia classica, la durata del soggiorno in ospedale è accorciata. La paziente è stata dimessa e sta bene. Non si può tuttavia ancora dire se sia guarita: bisognerà per questo aspettare ancora alcune settimane per sapere se è ancora soggetta a crisi di epilessia.

La nuova tecnologia è stata da poco omologata come dispositivo medico dall'Unione europea e dalla Svizzera. Lo CHUV è stato il primo ospedale europeo a impiegarla.

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