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Il Ticino rimane il cantone più colpito con 3'668 tentativi
BERNA - Da inizio anno a fine luglio in Svizzera sono state registrate 10'431 entrate illegali. Si tratta di una diminuzione del 40% rispetto ai primi sette mesi del 2017. È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dal Corpo delle guardie di confine (Cgcf). Il Ticino rimane il cantone più colpito con 3'668 tentativi di entrare illegalmente.
La maggioranza delle persone fermate ai confini svizzeri nel corso di quest'anno proveniva dalla Nigeria (1559). Seguono Gambia (812), Eritrea (558) e Marocco (503).
In quasi la metà dei casi (5'158 su un totale di 10'431) è stato ordinato un rinvio e la consegna ad autorità estere. Il maggior numero di rinvii riguarda ancora una volta la frontiera ticinese con 3'471 di casi.
Particolarmente alto è il numero delle persone che ha tentato di entrare in Svizzera in treno (6'068 casi). Solo una minoranza ha cercato di entrare via strada (3'848), ancora meno in aereo (496) e soltanto 19 persone per via lacuale.
Il Cgcf ha fornito anche i dati sui passatori nel periodo in rassegna: risulta che i casi censiti sono 235, 15 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Di questi 27 provenivano dal Kosovo, 22 dalla Svizzera e 19 ciascuno da Francia e Italia.
