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BERNAUn lavoratore su tredici esercita più di un'attività professionale

26.06.18 - 14:42
La proporzione è in forte progressione nel corso degli ultimi 25 anni
tipress
Un lavoratore su tredici esercita più di un'attività professionale
La proporzione è in forte progressione nel corso degli ultimi 25 anni

BERNA - Circa un lavoratore su tredici in Svizzera - ovvero il 7,6% della popolazione attiva occupata - svolgeva più di un impiego nel 2017. Si tratta di una proporzione in forte progressione nel corso degli ultimi 25 anni, riferisce un'inchiesta dell'Ufficio federale di statistica (UST) pubblicata oggi.

Più studi, più lavori - In numeri assoluti, sono 352'000 gli occupati (apprendisti esclusi) ad aver dichiarato di esercitare più di un'attività professionale l'anno scorso. Più il livello di formazione è elevato, più si riscontra tale fenomeno: la quota maggiore (8,4%) si registra infatti tra i laureati.

Più donne che uomini - Durante gli ultimi decenni, il tasso è cresciuto dal 4,1% del 1991 al 7,6% attuale, si evince dall'inchiesta svizzera sulla popolazione attiva. Per quanto riguarda le differenze fra sessi, le donne che cumulano almeno un paio di lavori sono più frequenti degli uomini: 10% (11,3% fra le madri di bambini con meno di 15 anni) contro 5,5%.

La maggior parte (84,6%) svolge un paio di impieghi, mentre sono decisamente meno le persone che ne effettuano tre (11,5%) o addirittura quattro (3,9%). Tra i lavoratori di nazionalità svizzera la proporzione è dell'8,1%, tra quelli stranieri scende al 6,1%, si legge nel rapporto dell'UST.

È fra gli attivi dai 40 ai 54 anni che si osserva la percentuale maggiore di molteplici lavori (8,7%). I meno disposti a dividersi fra due professioni sono i giovani (che già devono sovente abbinare un impiego alla propria formazione) e le persone in età pensionabile. La diffusione del fenomeno presenta alcune variazioni fra aree geografiche: è del 7,9% nelle regioni di lingua tedesca, del 6,7% in quelle francesi e del 6,5% in quelle italofone.

Le attività secondarie si attuano prevalentemente nel settore terziario (87,8%) e vengono loro consacrate 8,9 ore a settimana, l'equivalente di un tasso d'occupazione medio del 21% (poco più di un giorno di lavoro settimanale).

A titolo di paragone, il dato nella Confederazione è più alto di quello nell'Unione europea, dove gli attivi che esercitano simultaneamente almeno due lavori sono il 4%. Nel nord del Vecchio Continente la quota è più considerevole: oltre l'8% in Danimarca, Norvegia, Svezia e nei Paesi Bassi, quasi il 12% in Islanda. Al contrario, è marginale nelle zona orientale (meno del 2% ad esempio in Bulgaria, Croazia e Ungheria) e in Italia (1,5%).
 

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