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ZURIGOPensione a 60 anni: «Cerchiamo una soluzione ragionevole»

24.06.18 - 13:34
La reazione del presidente della Società svizzera degli impresari-costruttori alla manifestazione di ieri indetta da Unia e Syna
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Pensione a 60 anni: «Cerchiamo una soluzione ragionevole»
La reazione del presidente della Società svizzera degli impresari-costruttori alla manifestazione di ieri indetta da Unia e Syna

ZURIGO - Cerchiamo una «soluzione ragionevole»: così il presidente centrale della Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC) Gian-Luca Lardi ha reagito alla manifestazione nazionale di ieri a Zurigo, dove oltre 18mila lavoratori edili sono scesi in piazza per rivendicare il pensionamento a 60 anni, l'innalzamento dei salari e nessun taglio al Contratto collettivo di lavoro (CCL). I manifestanti, riuniti dai sindacati Unia e Syna, non escludono il ricorso allo sciopero.

Secondo i sindacati, la Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC) ha lanciato un vero e proprio attacco frontale: esige salari più bassi e termini di rescissione più corti per i lavoratori esperti, una settimana da 50 ore e la fine dell'aumento generalizzato dei salari. Le associazioni dei lavoratori vogliono esattamente l'opposto: dopo quattro anni di blocco degli stipendi, nonostante una congiuntura florida nel settore, bisogna tornare ad aumenti dignitosi.

«Agli impresari costruttori le cose vanno bene soprattutto grazie alla buona performance dei loro dipendenti. Per questo la nostra richiesta di un aumento retributivo di 150 franchi è più che dovuta», sottolinea Guido Schluep, responsabile Syna del settore Edilizia.

Inoltre la SSIC vorrebbe innalzare l'età pensionabile a 62 anni o di ridurre le pensioni del 30%, portandole a una media di circa 3300 franchi. Se ciò avvenisse, sottolineano i sindacati, «nessuno potrebbe più permettersi di andare in pensione a 60 anni». «Chi attacca la pensione a 60 anni, attacca la dignità dei lavoratori edili», ha dichiarato Nico Lutz, responsabile Unia del settore Edilizia: essa consente loro infatti «di ritirarsi dignitosamente dal lavoro anziché essere licenziati o dichiarati invalidi».

Negoziati per ora vani - Syna e Unia cercano dallo scorso novembre di negoziare con la SSIC soluzioni per il pensionamento a 60 anni, invano. Alla manifestazione odierna i lavoratori edili hanno mostrato chiaramente la loro indignazione e la volontà di combattere per la difesa dei loro diritti e della loro dignità.

Nelle scorse settimane Unia ha interpellato circa 20'000 lavoratori del settore: il 91,3% di essi si è espresso in favore di uno sciopero nel caso la controparte non si mostrasse disponibile a trovare delle soluzioni. Nella conferenza professionale che si terrà in autunno anche il sindacato Syna deciderà le misure di lotta da intraprendere.

Una soluzione ragionevole per il singolo dipendente - Dalle pagine della "SonntagsZeitung", il presidente centrale della SSIC Lardi afferma di non aver nessuna comprensione per le minacce di sciopero avanzate dai lavoratori. Con le proposte avanzate dagli impresari costruttori continua ad essere possibile andare in pensione anticipata senza una riduzione della pensione, semplicemente a 61 anni.

Chi lo vuole fare già a 60 anni ha, a seconda della variante prescelta, una rendita inferiore del 15-25%: «sono fiducioso del fatto che troveremo una soluzione ragionevole nei prossimi mesi», ha detto Lardi.

Le persone di età compresa tra i 50 e i 60 anni costituiscono la maggiore fascia di età nel settore della costruzione: è importante trovare per i singoli dipendenti soluzioni individuali, perché non tutti sono stati esposti allo stesso tipo di stress fisico. «Ecco perchè non vogliamo introdurre un obbligo, ma preferiamo garantire a ogni singolo maggiore flessibilità», ha aggiunto Lardi.

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COMMENTI
 

gabola 5 anni fa su tio
Cari dirigenti impresari costruttori,tanto li licenziate a 50 anni
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