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SVIZZERABerna dice "no" al ritorno in patria per evitare la pena

23.05.18 - 10:46
Sarà possibile procedere a un trasferimento in caso di espulsione giudiziaria, di espulsione ai sensi della legge sugli stranieri e di allontanamento anche se la persona rifiuta il consenso
Keystone
Berna dice "no" al ritorno in patria per evitare la pena
Sarà possibile procedere a un trasferimento in caso di espulsione giudiziaria, di espulsione ai sensi della legge sugli stranieri e di allontanamento anche se la persona rifiuta il consenso

BERNA - Gli stranieri condannati in via definitiva non potranno più sottrarsi alla pena recandosi legalmente nel loro Paese d'origine. La novità è contenuta nella modifica del Protocollo addizionale alla Convenzione sul trasferimento, il cui relativo messaggio è stato adottato dal Consiglio federale nella sua seduta odierna.

La modifica ha come obiettivo d'impedire l'impunità, sottolinea un comunicato del governo. In futuro, Berna potrà presentare una richiesta di esecuzione penale in via sostitutiva anche se la persona in questione rientra in patria rispettando la legge. Ciò vale anche per gli stranieri contro cui è in corso un procedimento penale.

Rispetto a oggi sarà possibile procedere a un trasferimento in caso di espulsione giudiziaria, di espulsione ai sensi della legge sugli stranieri e di allontanamento anche se la persona si rifiuta di fornire il proprio consenso, precisa la nota.

La Convenzione del Consiglio d'Europa sul trasferimento dei condannati permette a queste persone, su loro richiesta, di tornare nel Paese d'origine per scontarvi la pena. Tale possibilità mira a favorire il loro reinserimento nella società.

Il Consiglio federale ha approvato l'11 ottobre 2017 il Protocollo di modifica, alla cui la stesura la Svizzera ha ampiamente contribuito, ricorda l'esecutivo.

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