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VAUDUn tentato reato del codice penale giustifica l'espulsione

15.05.18 - 13:57
È quanto ha deciso il Tribunale federale sul caso di uno straniero condannato nel canton Argovia
tipress
Un tentato reato del codice penale giustifica l'espulsione
È quanto ha deciso il Tribunale federale sul caso di uno straniero condannato nel canton Argovia

LOSANNA - L'autore di un reato previsto dal codice penale deve essere allontanato dalla Svizzera anche se ha solo tentato di compiere l'infrazione. È quanto ha deciso il Tribunale federale (TF), precisando in una sentenza pubblicata oggi le condizioni di espulsione obbligatoria di uno straniero condannato nel canton Argovia.

Il caso riguarda un georgiano, al quale, in secondo grado di giudizio, era stata comminata una pena pecuniaria di 180 aliquote giornaliere da 10 franchi l'una con la condizionale. In prima istanza, il Tribunale distrettuale di Rheinfelden aveva invece condannato l'imputato a una pena detentiva - sempre con la condizionale - di sei mesi.

L'uomo era stato giudicato colpevole per tentato furto con tentata violazione di domicilio. Dato che questo reato è menzionato nell'articolo 66 del codice penale come motivo di espulsione obbligatoria dalla Confederazione, la giustizia argoviese lo aveva bandito dal territorio elvetico per cinque anni.

Nel suo ricorso, il georgiano sosteneva che le infrazioni citate nella legge devono essere portate a termine per giustificare tale provvedimento. A sostegno di questa tesi, portava il fatto che nel codice penale non si fa alcun riferimento al solo tentativo.

Il TF però ha deciso diversamente, affermando che l'assenza all'interno della legge di una chiara menzione non è determinante. I giudici di Mon Repos ricordano infatti che in un messaggio, il Consiglio federale ha precisato che l'espulsione deve essere imposta indipendentemente dalla riuscita o meno del tentativo di reato. Le circostanze attenuanti che permettono di evitarla sono esaustivamente elencate nel codice penale.

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