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SVIZZERADivieto di cabotaggio, Astag e Utp contrari all'allentamento

03.05.18 - 12:17
Porterebbe a un aumento importante del numero di camion stranieri, «portando il settore dei trasporti svizzeri alla rovina tramite dumping salariale e sociale»
Keystone
Divieto di cabotaggio, Astag e Utp contrari all'allentamento
Porterebbe a un aumento importante del numero di camion stranieri, «portando il settore dei trasporti svizzeri alla rovina tramite dumping salariale e sociale»

BERNA - Un allentamento dell'attuale divieto di cabotaggio in Svizzera sarebbe una minaccia per il settore dei trasporti ferroviari e stradali del Paese. Lo sostengono l'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) e l'Unione dei trasporti pubblici (UTP).

Il cabotaggio, ovvero il trasporto di beni e persone all'interno del Paese tramite veicoli immatricolati all'estero, è proibito in Svizzera. ASTAG e UTP, in una nota odierna congiunta, chiedono al Consiglio federale che questo divieto non debba in nessun caso essere rimesso in questione nel corso dei prossimi negoziati con l'UE nell'ambito di un accordo quadro.

Inoltre le conseguenze sull'ambiente e sulla politica dei trasporti sarebbero fatali, indica uno studio esterno della società di consulenza e ricerca Ecoplan commissionato dalle due associazioni.

Un eventuale allentamento delle disposizioni in vigore porterebbe a un aumento importante del numero di camion stranieri, "portando il settore dei trasporti svizzeri alla rovina tramite dumping salariale e sociale", indicano le due associazioni.

Dallo studio Ecoplan emerge che le prestazioni per i veicoli immatricolati in Svizzera diminuiranno fino al 12% per il trasporto merci, del 6% nel traffico internazionale ferroviario e del 30% per quanto riguarda il settore degli autobus da viaggio. A rischio ci sarebbero oltre 5'000 posti di lavoro, anche a causa della pressione sui salari e sui prezzi. Inoltre, rileva lo studio, con l'aumento di veicoli stranieri ci sarà maggior traffico sulle strade elvetiche.

Secondo ASTAG e UTP ciò potrebbe ostacolare "l'importante obiettivo politico svizzero" di trasferire il traffico di merci dalla strada alla ferrovia.
 
 

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