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TURGOVIAUn relitto che è una vera e propria trappola mortale

25.04.18 - 12:09
Domenica scorsa un sommozzatore ha perso la vita a Bottighofen. Si tratta della quinta persona che muore nei pressi del relitto del "Jura". Un esperto spiega perché immergersi lì è così pericoloso
Un relitto che è una vera e propria trappola mortale
Domenica scorsa un sommozzatore ha perso la vita a Bottighofen. Si tratta della quinta persona che muore nei pressi del relitto del "Jura". Un esperto spiega perché immergersi lì è così pericoloso

BOTTIGHOFEN - Domenica scorsa, un sommozzatore di 56 anni ha deciso di esplorare in solitaria il relitto del "Jura", un battello a vapore affondato nel 1864 e che si trova a 40 metri di profondità, nel Lago di Costanza. Non vedendolo riemergere, un amico ha lanciato l'allarme. Il corpo senza vita del 56enne è stato trovato poco dopo, non lontano dall’imbarcazione.

Cinque persone decedute - L’uomo non è il primo subacqueo esperto a perdere la vita vicino a questo relitto, situato a 1,3 chilometri da Bottighofen (TG). Nel 2015, un cittadino tedesco era annegato. Nel 2008, un residente nel Canton Argovia non era mai tornato in superficie, mentre nel 2005, due uomini erano stati trovati morti vicino al battello.

Trappola mortale - Ma perché questo relitto si trasforma regolarmente in una trappola mortale? «Normalmente, i sub entrano in acqua dalla riva, che funge dunque da punto di riferimento durante l'immersione», spiega Murat Antakli, che supervisiona regolarmente le immersioni sul relitto “Jura". «Ma visto che questo relitto si trova proprio in mezzo al Lago di Costanza, usare la riva quale punto di riferimento non è possibile. Bisogna raggiungere l’imbarcazione tramite una corda tesa verso il basso. Si tratta dell'unico aiuto per i sommozzatori. Tutto intorno, invece, c'è solo verde». Secondo Murat Antakli, questa immersione è quindi particolarmente impegnativa e pericolosa.

Contattato a sua volta, un esperto in immersioni turgoviese avverte: «Non importa se si è dei sub “navigati”, si dovrebbe sempre fare immersioni in due, così da poter contare su un aiuto in caso di emergenza».

Una storia iniziata nel 1854 - Il "Jura" fu costruito nel 1854 dalla Maschinenfabrik Escher-Wyss di Zurigo. Aveva una lunghezza di 46,3 metri e (nel punto più largo) una larghezza di 10,25 metri. Alimentato a vapore, poteva raggiungere una velocità massima di 18,5 km/h. Dapprima navigò sul Lago di Neuchâtel, poi, dal 1861, sul Lago di Costanza come sostituto del "Ludwig", affondato dopo una collisione. Solo tre anni dopo, il 12 febbraio 1864, anche il "Jura" fu speronato (peraltro dalla stessa imbarcazione che fece affondare il "Ludwig") e colò a picco in circa quattro minuti. Nell'incidente persero la vita tre persone.

Dal 7 dicembre 2014 il Canton Turgovia, dopo aver rinunciato al recupero e al restauro che sarebbe costato circa 4 milioni di franchi, ha deciso di proteggere il relitto in quanto monumento industriale sottomarino.

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COMMENTI
 

Gio65 5 anni fa su tio
Ovviamente mi spiace tantissimo ma la regola la prima regola! Mai immergersi da soli! Le disgrazie capitano...ma se gli diamo anche una mano...
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