Cerca e trova immobili
Quei cinque centesimi hanno cambiato le abitudini degli svizzeri e c'è chi è convinto che con un piccolo sforzo si possa fare ancora di più
ZURIGO - Il sacchetto della spesa usa e getta che si prende alla cassa è definitivamente una cosa del passato? Non proprio ma quasi, come confermano i dati diffusi ieri dalle associazioni dei dettaglianti che vedono un impressionante calo dal 2016 al 2017 pari quasi all'84%.
Si parla comunque di 66'112'000 “buste” che però sono davvero solo una frazione del quasi mezzo miliardo (sì, davvero) dell'anno precedente. Proprio galeotta sarebbe quindi stata la tassa di 5 centesimi introdotta a fine 2016.
Se funziona, perché non applicarla ad altri contenitori e/o cose che facciamo un po' fatica a riciclare come Pet, vetro e alluminio? E così si fa di nuovo strada l'ipotesi di una tassa di deposito su bottigliette, lattine e chi più ne ha. «Gli incentivi finanziari funzionano», commenta il consigliere Ppd Alois Gmür, «sono convinto che in questo modo potremmo aumentare il tasso di riciclaggio in maniera considerevole».
Già nel 2013 Gmür era stato scottato dal parlamento che aveva respinto una sua proposta in questo senso. Ora, forte dei dati sui sacchetti della spesa, è pronto a tornare alla carica: «per fare un esempio concreto: è come buttare via una tazzina ogni volta che beviamo un caffè».
L'idea, ovviamente, piace anche ai Verdi che fanno già ipotesi sull'ammontare ideale: «5 centesimi qui non sarebbero sufficienti, dovrebbero essere almeno 50», conferma Balthasar Glättli, «bisognerebbe però anche incentivare il riutilizzo, per esempio delle bottigliette d'acqua».
Felix Müri (Udc) invece è nettamente contrario: «Una cosa è un sacchetto che posso decidere se prendere o meno, portando il mio da casa. Un'altra è una tassa che mi viene imposta dall'alto e che non posso evitare».
Critico anche il vicepresidente liberale Christian Wasserfallen: «Per una raccolta dei depositi i negozi dovrebbero organizzare spazi appositi che sarebbero inacessibili quando sono chiusi. Così si rischia semmai che la gente smetta di riciclare».
