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SVIZZERAInformazioni politiche: i giovani non si fidano dei giornali

10.04.18 - 16:32
Il presente studio si basa su un'inchiesta condotta su 1271 studenti d'età media poco inferiore a 18 anni provenienti da quindici cantoni prescelti in ottobre e novembre 2017
Keystone
Informazioni politiche: i giovani non si fidano dei giornali
Il presente studio si basa su un'inchiesta condotta su 1271 studenti d'età media poco inferiore a 18 anni provenienti da quindici cantoni prescelti in ottobre e novembre 2017

BERNA - Quando si parla di temi politici, non solo i giovani si tengono meno informati, ma hanno anche difficoltà di fiducia, in particolare nei confronti dei giornalisti. È quanto emerge dal nuovo monitor politico easyvote della Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG).

Il 60% degli intervistati afferma di avere piuttosto poca o addirittura molto poca fiducia nei giornalisti per quanto riguarda le informazioni politiche, si legge in un comunicato di easyvote.

Inoltre, i giovani si informano sempre meno in questo ambito, non solo attraverso i media classici (giornali, televisione, radio), ma anche la loro sostituzione con nuovi media è solo parziale.

Come l'anno scorso, agli occhi dei giovani sono di primaria importanza per recarsi alle urne la motivazione nel voler rappresentare gli interessi dei giovani stessi e l'opportunità di poter dare forma al futuro. Tra i motivi sfavorevoli, invece, la maggioranza afferma che la lingua usata è troppo complicata, che votare non risolve il problema o che non hanno tempo da dedicare alla questione.

I giovani vogliono inoltre partecipare sempre più in maniera digitale. Due terzi degli interpellati sono dell'opinione che la digitalizzazione offra nuove opportunità. Questo genera nuove sfide: l'informazione sulle tematiche politiche deve rimanere accessibile e neutrale, e contemporaneamente c'è bisogno di colmare il divario tra «il lento mondo delle istituzioni politiche e il frenetico programma digitale pubblico», indica easyvote nella nota.

Le scuole sono le prime ma non le uniche ad avere il dovere di lanciare delle chiare manovre in reazione alla tendenza alla disinformazione e alla mancanza di fiducia, si avverte.

Il presente studio si basa su un'inchiesta condotta su 1271 studenti d'età media poco inferiore a 18 anni provenienti da quindici cantoni prescelti in ottobre e novembre 2017.

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