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BERNAI videogiochi «hanno potenziale culturale»

21.03.18 - 12:15
Il Consiglio federale propone una serie di misure per istituzionalizzare il sostegno al settore
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I videogiochi «hanno potenziale culturale»
Il Consiglio federale propone una serie di misure per istituzionalizzare il sostegno al settore

BERNA - Pur producendo videogiochi di qualità, anche apprezzati all'estero, in Svizzera questo settore della produzione culturale dalle ricadute economiche e tecnologiche potenzialmente importanti è da considerarsi ancora emergente e poco strutturato.

È la conclusione cui giunge un rapporto adottato oggi dal Consiglio federale, che prevede tutta una serie di misure per sostenere tale settore innovativo, tra cui un maggior coinvolgimento dei poteri pubblici, per esempio attraverso Pro Helvetia.

Considerati un prodotto culturale, come il cinema o la letteratura, dal 2010 Pro Helvetia sostiene i videogiochi. Quest'ultimi godono ormai da tempo di enorme popolarità, sono insomma "globalizzati", tanto che un personaggio come "Super Mario", creato nel 1985 da Nintendo, ha scalzato nell'immaginario collettivo di molti giovani un'icona come "Topolino".

Il fatturato a livello mondiale è stimato in 100 miliardi dollari circa, come anche gli appassionati che si contano in centinaia di milioni. In Svizzera vi sarebbero 1,5 milioni di giocatori attivi, per un fatturato che nel 2018 dovrebbe raggiungere i 434 milioni di franchi, indica il rapporto.

Svizzera, produzione limitata - Diversamente da altri Paesi, la produzione annuale di videogiochi in Svizzera è limitata dal profilo quantitativo: per i creatori di videogiochi, spesso giovani e inesperti, resta infatti difficile integrarsi nell’industria e accedere ai mercati.

Benché vi siano numerosi contatti informali fra gli attori, il settore svizzero dei videogiochi è ancora poco strutturato e poco documentato. Infine, l’impatto che il settore potenzialmente ha su altri settori - innovazione tecnologica, economia e cultura - è poco riconosciuto e poco sostenuto.

Maggior ruolo per Pro Helvetia - Per aumentare la quantità e la qualità dei videogiochi, le iniziative e gli strumenti di sostegno sperimentati dal 2010 da Pro Helvetia (1,8 milioni di franchi tra il 2010 e il 2012 e 2 milioni tra il 2013 e il 2016) devono essere resi sistematici e istituzionalizzati, secondo il Consiglio federale.

In sintesi: aiuti finanziari regolari per la creazione e la diffusione di videogiochi, promozione sui mercati nazionale e internazionale, acquisizione delle competenze professionali necessarie. Inoltre, Pro Helvetia deve portare avanti lo scambio di conoscenze con le altre istituzioni che sostengono la cultura (Cantoni, Città e fondazioni).

Meglio integrati in industria e mercati - Per rispondere alle esigenze specifiche dei creatori di videogiochi occorre raggruppare i mezzi, le competenze e i sistemi di sostegno vigenti nei diversi settori della cultura, dell’innovazione e dell’economia.

A tale scopo è necessario coordinare cultura ed economia come prevede Pro Helvetia. Quest'ultima istituzione deve identificare nuovi partner privati e pubblici che non siano le istituzioni culturali e convincerli del potenziale insito nel settore, in modo da favorire l’apertura delle loro attività ai creatori di videogiochi e la loro partecipazione volontaria e duratura a iniziative comuni.

Il sistema di sostegno istituito da Pro Helvetia deve farne una priorità e deve includere i partner che operano nella promozione internazionale dell’imprenditoria e della creatività svizzere come swissnex o Presenza Svizzera.

Strutturare il settore - Nell’ambito del sostegno accordato dalla Confederazione alla cultura, può essere esaminata la possibilità di un sostegno a partire dal periodo 2021–2024.

L'Ufficio federale di Statistica e quello della cultura dovranno preparare una statistica dell’economia culturale che dovrà fornire informazioni sulle imprese culturali svizzere e sul numero dei loro occupati. La rilevazione e l’analisi, in collaborazione con le associazioni professionali competenti, di dati specifici al settore dei videogiochi dovrà essere oggetto di un progetto pilota.

Le organizzazioni che promuovono i videogiochi devono poter condurre attività di sensibilizzazione regolari che mettano in luce l’interesse di questo settore per le istituzioni di sostegno alla cultura attive in altri settori (cinema, musica) e per le istituzioni di sostegno all’innovazione e all’imprenditoria.

Entusiasmo dalla SGDA - La Swiss Game Developers Association (SGDA) accoglie con favore la pubblicazione del rapporto, commissionato da un gruppo trasversale guidato da Jacqueline Fehr. Inoltre, l'associazione è entusiasta del riconoscimento dei videogiochi come patrimonio culturale da parte del Consiglio federale. La SGDA sottolinea la necessità di una promozione formale e sostenibile del medium, che tenga conto non solo dell'aspetto culturale, ma anche del valore economico e del carattere innovativo del settore videoludico. Matthias Sala, Presidente della Swiss Game Developers Association, dichiara: «Alain Berset ha riconosciuto il potenziale dell'industria dei videogiochi e ha attivato le giuste leve. Attendiamo con impazienza il sostegno del Consiglio federale affinché possano essere adottate misure adeguate per diventare competitivi a livello internazionale».

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