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BERNAPubblicità in TV: un divieto serale costerebbe oltre 100 milioni alla SSR

20.03.18 - 15:43
È quanto rivela un rapporto dell'Ufficio federale delle comunicazioni. Il totale degli introiti pubblicitari ammonta attualmente a 230,5 milioni di franchi
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Pubblicità in TV: un divieto serale costerebbe oltre 100 milioni alla SSR
È quanto rivela un rapporto dell'Ufficio federale delle comunicazioni. Il totale degli introiti pubblicitari ammonta attualmente a 230,5 milioni di franchi

BERNA - Vietare la pubblicità la sera sui canali SSR avrebbe conseguenze nefaste sui conti dell'emittente pubblica e non porterebbe alcun vantaggio alle televisioni private. Lo dice un rapporto dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) redatto su incarico dell'omonima commissione del Consiglio nazionale, da cui risulta che ad approfittarne sarebbero soprattutto Google e Facebook.

Lo studio ha preso in considerazione un divieto di pubblicità sui canali RTS1 (Romandia) e SRF1 (Svizzera tedesca) a partire dalle 20.00 e dalle 22.00.

Nel primo caso, le casse della SSR verrebbero private di 105-115 milioni di introiti su un totale di entrate di 230,5 milioni. Dalle 22.00, la perdita di fatturato oscillerebbe tra 13 e 18 milioni. Si ricorda che l'attuale direttore della radiotelevisione pubblica, Gilles Marchand, ha già dichiarato di non voler più interrompere le trasmissioni mandando in onda degli spot.

Il travaso di pubblicità dal pubblico al privato, secondo lo studio, non sarebbe completo. Gli spettatori continuerebbero a guardare la SSR, anche se la pubblicità venisse limitata o proibita durante la fascia serale. L'audience per le emissioni pubbliche potrebbe addirittura aumentare, dal momento che i programmi senza pubblicità sono preferiti.

Senza investimenti importanti nei rispettivi programmi, le emittenti televisive locali non potrebbero rosicchiare quote di mercato alla SSR in grado di attirare la pubblicità. Secondo il documento dell'UFCOM, le televisioni non pubbliche potrebbero al massimo recuperare il 10% della manna pubblicitaria liberata dalla SSR.

Ad approfittarne di più sarebbero le televisioni estere grazie alla finestre pubblicitarie aperte sul territorio svizzero. Tuttavia, anche per le società di pubblicità le televisioni estere non sarebbero particolarmente attrattive. Di conseguenza, secondo l'UFCOM non esiste un'alternativa equivalente alla pubblicità sulla SSR durante le ore serali. Questi spot diminuirebbero del 30-50% in Svizzera.

A farne le spese non sarebbe solo questo ramo economico, ma l'intera economia elvetica. Restrizioni in materia di pubblicità sarebbero dannose soprattutto per quelle imprese, come Migros e Coop, attive in particolare sul mercato interno. Tra le 19.00 e le 23.00, il 57% della réclame diffusa dalla SSR è riconducibile a ditte svizzere.

Una quota delle spese pubblicitarie attuali delle imprese estere non verrebbe più investita nel mercato elvetico. Molti soldi andrebbero persi perché nessun altro mezzo di comunicazione oltre alla televisione consente di raggiungere un pubblico così ampio e variegato dal punto di vista sociodemografico come quello che segue la SSR.

Circa il 90% delle entrate perse dalla SSR andrebbero a prodotti che non creano un contenuto giornalistico per la Svizzera come le finestre estere, i media sociali o le pubblicazioni delle imprese.

Secondo lo studio, a trarre vantaggio da una limitazione della pubblicità sarebbero inoltre società come Google o Facebook. Ad ogni modo, la pubblicità online non costituisce un sostituto equivalente alla réclame televisiva.

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