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Al centro della 16esima edizione vi sono in particolare le donne e l'artista cinese Ai Weiwei
GINEVRA - Il presidente della Confederazione ha preso di mira «l'abuso di potere» in Siria e Birmania (o Myanmar). All'apertura del Festival dei diritti umani a Ginevra Alain Berset ha reso omaggio oggi al ruolo dei cineasti nella difesa dei diritti umani.
In occasione dei 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo Berset ha ricordato che la Svizzera partecipa al Festival del film e forum internazionale sui diritti umani (FIFDH) e ad altri eventi. Quest'anno è in programma una tournée con film sui diritti umani che fa tappa in 45 Paesi.
Soprattutto in Stati i cui governi hanno soffocato ogni desiderio di libertà. La loro violenza dimostra che i legittimi diritti vengono repressi da persone che non vogliono rinunciare al potere conquistato in modo illecito.
Berset ha condannato apertamente le sofferenze e le vittime risultate da questo comportamento soprattutto «in Siria e Birmania» - una situazione che aveva già affrontato durante una sua visita in Bangladesh all'inizio di febbraio. Il presidente della Confederazione aveva allora chiesto alle autorità birmane di garantire il ritorno dei rifugiati, specialmente degli oltre 600'000 Rohingya.
Al centro dell'attenzione della 16esima edizione del FIFDH - in programma da oggi al 18 marzo - vi sono in particolare le donne, sulla scia della vicenda Weinstein, e l'artista cinese Ai Weiwei.
Il FIFDH è - secondo sue informazioni - la manifestazione mondiale più significativa per il cinema e i diritti umani. Dalla sua fondazione nel 2003 al Festival si sono recati oltre 260’000 visitatori e più di 2000 personalità internazionali.
