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BERNAÈ finito l'anno di presidenza all'IHRA

06.03.18 - 18:21
Nell’ambito di una cerimonia ufficiale presso l’ambasciata italiana a Berlino, la Svizzera ha passato all’Italia il testimone
È finito l'anno di presidenza all'IHRA
Nell’ambito di una cerimonia ufficiale presso l’ambasciata italiana a Berlino, la Svizzera ha passato all’Italia il testimone

BERNA - Nel suo anno di presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), la Svizzera ha raggiunto risultati importanti a livello strategico: per la prima volta, infatti, l’IHRA ha definito una strategia globale e ha fissato le priorità del proprio lavoro per i prossimi anni. Il nostro Paese ha inoltre sostenuto vari progetti a favore della formazione, dei giovani e delle attività sui social media. L’IHRA punta a promuovere la ricerca e la didattica sull’Olocausto e a perpetuare la memoria delle vittime con commemorazioni e memoriali.

Nell’ambito di una cerimonia ufficiale presso l’ambasciata italiana a Berlino, la Svizzera ha passato all’Italia il testimone della presidenza dell’IHRA. Benno Bättig, presidente in carica dall’8 marzo 2017 a oggi, ha consegnato al suo successore, l’ambasciatore italiano Sandro de Bernardin, la traduzione in italiano del volume conclusivo del progetto che raccoglie memorie di sopravvissuti dell’Olocausto, portato avanti dalla Svizzera prima e durante il suo anno di presidenza. Quest’omaggio simboleggia l’impegno del nostro Paese e incarna gli obiettivi dell’IHRA: mantenere viva la memoria dell’Olocausto e farne conoscere l’atrocità alle generazioni più giovani, affinché si rendano pienamente conto di cosa possano produrre il razzismo, l’antisemitismo e la discriminazione.

Nel suo anno di presidenza, la Svizzera si è focalizzata su tre temi prioritari: la formazione, i giovani e i social media. In questo lasso di tempo, insieme alle sue rappresentanze all’estero, il nostro Paese ha avviato vari progetti in ambito didattico, tra cui figurano la traduzione, in francese, della raccolta «Memorie di sopravvissuti dell’Olocausto», e in italiano del suo volume conclusivo, una pubblicazione sulle azioni di salvataggio di Carl Lutz e dei suoi collaboratori negli ultimi anni di guerra a Budapest, e lo sviluppo di un’app, grazie alla quale i giovani possono avvicinarsi a questo tema a scuola, ma anche a casa propria, con l’ausilio dei nuovi media e delle loro possibilità interattive.

Durante la presidenza svizzera, nell’ambito di assemblee plenarie a Ginevra e Berna, l’IHRA ha inoltre discusso e approvato il suo primo documento strategico, che racchiude la visione, la missione e gli obiettivi dell’Associazione, e ha stabilito le sue priorità concrete per i prossimi cinque anni. «Il 2017 è stato un anno impegnativo e decisivo per l’IHRA», ha ricordato il presidente uscente Benno Bättig nel corso del passaggio di consegne odierno, esprimendo la propria riconoscenza nei confronti dei delegati e della segreteria dell’IHRA che, con il loro lavoro, hanno reso possibile il raggiungimento di obiettivi strategici importanti.

L’IHRA conta attualmente 31 Stati membri. Sotto la presidenza svizzera, la Bulgaria e l’Australia hanno compiuto un passo importante verso la piena adesione nel prossimo futuro. Tra i partner istituzionali dell’IHRA figurano, tra gli altri, l’ONU, il Consiglio d’Europa, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE e l’UNESCO. La Svizzera è membro dell’IHRA dal 2004: la sua adesione è avvenuta durante la prima presidenza italiana di questo organismo.

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