La reazione a caldo del servizio pubblico dopo l'esito sull'iniziativa contro il canone radio-televisivo. Marchand: «Taglieremo anche alcuni posti di lavoro»
BERNA - Riforme e taglio dell'organico, nonostante il chiaro no all'iniziativa No Billag: la SSR ribadisce la volontà di prendere sul serio le critiche che le sono state mosse durante la campagna di votazione. L'azienda ridurrà la spesa, risparmiando 80 milioni, rinuncerà alle pubblicità durante i film e potenzierà la collaborazione con gli altri media.
«Non un traguardo, ma solo l'inizio» - «È un bel giorno per la SSR, che vede rafforzata la propria legittimazione come azienda di servizio pubblico», ha affermato il presidente del consiglio d'amministrazione Jean-Michel Cina in occasione di una conferenza stampa a Berna, stando a un comunicato. «È un bel giorno anche per le 34 reti radiofoniche e televisive private in parte finanziate dal canone». E ancora: «oggi gli svizzeri hanno scelto di sostenere un'idea solidale e multiculturale del nostro paese».
«Questa domenica 4 marzo sarà ricordata come una data cruciale per la storia della SSR», gli ha fatto eco il direttore Gilles Marchand. «Siamo molto contenti, certo, ma siamo pienamente consapevoli dell'impegno che dobbiamo assumerci». Per la SSR «questo risultato non è un traguardo, ma solo un inizio», ha puntualizzato Marchand. «Ci impegna ad adeguare la nostra azienda alle nuove condizioni quadro e ai nuovi bisogni della società, prendendo in considerazione sia le aspettative che le critiche».
«Piano per ridurre la spesa» - I risparmi - circa 80 milioni - riguarderanno inizialmente i processi di produzione, le infrastrutture, la tecnica, la distribuzione e le spese amministrative. Questo sia alla direzione generale della SSR che nelle singole unità aziendali. Dove e come esattamente si interverrà non è ancora chiaro, ma saranno interessati posti di lavoro, ha spiegato Marchand. La SSR discuterà della riduzione d'organico con i partner sociali e comunicherà a tempo debito.
Altri 20 milioni saranno reinvestiti: la SSR cambierà cioè la priorità nell'elargizione di questi mezzi. «Nella campagna di votazione abbiamo sentito il pubblico giovane, che vuole interagire in modo nuovo con i media».
Tre missioni - L'organizzazione si concentrerà su tre missioni: un'informazione indipendente ed equilibrata nelle quattro lingue nazionali alla quale sarà consacrato il 50% delle entrate derivanti dal canone; produzioni culturali diversificate, in particolare film e serie TV svizzeri; e adeguamento della propria offerta digitale ai bisogni della società, attraverso la creazione di una efficiente piattaforma multilingue che raccoglierà e valorizzerà i contenuti di servizio pubblico di tutte le unità aziendali.
Il grande dibattito sui media - proseguono i vertici - ha mostrato che la popolazione vuole una differenziazione più chiara tra le offerte pubbliche e quelle private. Ecco perché, a partire dal 2019, la SSR rinuncerà ad interrompere i film con blocchi pubblicitari. Per definire al meglio l'offerta digitale, rinuncerà a pubblicare contributi testuali senza riferimento a video o audio sui siti di informazione di SRF, RTS e RSI. Ciò permetterà di fare una chiara distinzione tra l'offerta online del servizio pubblico e quella dei giornali, si dice convinto l'ente.
Collaborazioni con altri media - Per contribuire a rafforzare la piazza mediatica svizzera di fronte alla concorrenza internazionale, la SSR cercherà inoltre ancora più attivamente di instaurare collaborazioni utili con gli altri media svizzeri. In ambito commerciale, la SSR prende atto del mantenimento del divieto di pubblicità online e non proporrà pubblicità mirata a livello regionale, anche se in futuro dovesse essere consentita. La SSR resta aperta a ogni possibile soluzione costruttiva riguardo alla sua discussa partecipazione nella gestione della società Admeira, in particolare favorendo l'ingresso di nuovi azionisti nel capitale societario.
La SSR darà anche libero accesso ai propri archivi audiovisivi, analogamente a quanto accade per l'offerta di video d'informazione. La SSR si impegnerà inoltre con i suoi partner privati a lanciare una piattaforma nazionale per tutte le radio svizzere, sia pubbliche che private, e avvierà nuovi partenariati relativi alle reti DAB Swiss Pop, Swiss Jazz e Swiss Classic. Infine, prolungherà il contratto con l'Agenzia telegrafica svizzera (Ats) alle condizioni attuali fino alla fine del 2019 per aiutarla nella difficile fase di trasformazione che sta vivendo.
I dettagli del piano di risparmio e di reinvestimento saranno presentati in estate. L'attuazione prenderà avvio nel 2019 e durerà cinque anni.