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GINEVRA«Così mio figlio si è risvegliato dopo quattro mesi di coma»

02.03.18 - 19:03
Arriva in libreria (per ora solo in Romandia) il toccante racconto del papà di Luca Mongelli, il ragazzo massacrato di botte sulle nevi vallesane nel 2002
«Così mio figlio si è risvegliato dopo quattro mesi di coma»
Arriva in libreria (per ora solo in Romandia) il toccante racconto del papà di Luca Mongelli, il ragazzo massacrato di botte sulle nevi vallesane nel 2002

GINEVRA – Impronte nella neve, che vanno verso il buio. È l'immagine che appare sulla copertina di "L'affaire du petit Luca", il libro-verità scritto da Nicola Mongelli, il padre del ragazzo massacrato di botte tra le nevi di Veysonnaz, in Vallese, nel 2002. Da pochi giorni il volume, di ben 240 pagine, è in vendita nelle principali librerie della Romandia, così come su internet. «È un gesto dovuto a Luca – spiega papà Nicola –. È scritto in francese, ma l'idea è di tradurlo anche in italiano. Lo faremo, forse, in un secondo tempo».  

Immagini che turbano – Foto esclusive e inedite. Ve ne proponiamo una carrellata (si veda la fotogallery nel pdf allegato). Anche quelle legate al ritrovamento del corpo straziato di Luca. Ma il libro contiene anche stralci di perizie, e i disegni di Marco, il fratellino di Luca che aveva immortalato i suoi aggressori. Ragazzi appartenenti a famiglie ricche, che in quel lontano febbraio si trovavano in vacanza nella località sciistica vallesana. A pagare per tutti, fu il cane dei Mongelli, Rocky. Fu lui il capro espiatorio della drammatica vicenda, ritenuto colpevole di avere ridotto Luca in fin di vita. 

L’omertà – Oggi Luca ha 24 anni, è cieco e vive su una sedia a rotelle. Studia sociologia all'Università di Bari e abita a Giovinazzo, il villaggio pugliese di cui è originario. Papà Nicola, attivo nella ristorazione, invece vive a Friborgo. E proprio in Svizzera, nel corso dell’ultimo anno, ha scritto il suo libro. «In Vallese non ho trovato alcuna casa editrice disposta a pubblicarmelo. C'è stata omertà. Forse perché accuso apertamente la sanità e la giustizia vallesane. Sono dovuto andare a Ginevra per trovare qualcuno, la Slatkin Edizioni, che scommettesse su questo progetto». 

Avevano firmato per il trapianto di organi – A Ginevra è anche legato uno dei momenti più struggenti della storia di Luca. Un episodio che nel libro è raccontato nei minimi dettagli. «Luca era ricoverato all'ospedale cantonale di Ginevra, appunto. Era in coma da quattro mesi. Lo davano tutti per spacciato. Io stesso avevo addirittura autorizzato l'espianto dei suoi organi. Si parlava di morte cerebrale. Ecco, io rammento con particolare commozione gli istanti in cui il corpo di Luca ci ha dato i primi segnali di risveglio. Quel tremolio, che inizialmente i medici attribuivano a riflessi muscolari... Luca stava tornando lentamente da noi».  

La verità è ancora nascosta – Un lungo sfogo. Un libro che mette l'accento sui lati più oscuri di una vicenda sconvolgente. Ancora oggi senza risposte concrete. «I giornali pubblicavano le notizie sul caso di Luca. Ma nessuno può veramente sapere come abbiamo affrontato noi, in famiglia, questa situazione. Io ho deciso di raccontare le difficoltà vissute dall'interno, il sentimento di frustrazione, di impotenza. Oggi mi sento forse un pochino più sollevato. Anche se la verità non è mai venuta a galla». 

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COMMENTI
 

sipial 6 anni fa su tio
Appunto!

sipial 6 anni fa su tio
Ricordiamoci che l'omertà è un puro stile mafioso; la giustizia non ha fatto il suo decorso: siamo in Vallese non in Sicilia. Coraggio a Luca e ai suoi grandi genitori.

Iron 883 6 anni fa su tio
Risposta a sipial
Non c’è bisogno d’andare in Sicilia per trovare l’omertà. Il Vallese è la Svizzera in generale non è esente da queste situazioni!

aquila bianca 6 anni fa su tio
Il Karma, darà a ognuno di questi figli di papà e di "buona donna" la giusta punizione... restituirà tutto il male, con gli interessi... !! Stessa cosa per chi ha insabbiato l'inchiesta e sicuramente avrà ricevuto la generosa "mazzetta".... ;-(( Un abbraccio a tutta la famiglia e uno speciale a Luca, che purtroppo non ha ricevuto giustizia e ha dovuto imparare che con il vile denaro, la si fa franca, anche in una nazione come la nostra, dove ci si vanta di "non essere" mafiosi... ;-(((<3<3<3<3

siska 6 anni fa su tio
Spero che questi quattro schifosi oramai ultratrentenni assieme ai loro genitori paghino fino al loro ultimo respiro. Il tempo passa e possono accadere molte ma molte cose contro.

spank77 6 anni fa su tio
Io il libro lo acquisto per sostenere il coraggio della famiglia Mongelli e per rendere ancora attuale questa bruttissima faccenda e non dimenticare mai ciò che è successo. E spero che il libro venga letto da tantissime persone, anche da chi non conosca il casa, spero che tutti ne parlino per i prossimi anni, ovunque. Spero che chi ha commesso questi atti feroci e chi ha coperto e mascherato la verità siano perseguitatati ovunque e per sempre dalle voci di essere umani che parlino -con disprezzo- di questa triste e ingiusta storia.

spank77 6 anni fa su tio
Risposta a spank77
A chi interessa si trova per una trentina di franchi -spedizione compresa- sul sito della libreria payot.ch

amico franco 6 anni fa su tio
Condivido l'opinione di tip75! Incomprensibile come si possa scambiare l'aggressione di esseri umani con quella di un cane, il miglior amico del uomo e di Luca in questo caso. La mia speranza é che un giorno i veri colpevoli paghino per il loro vergognoso atto.

spank77 6 anni fa su tio
Risposta a amico franco
Questi non pagheranno mai tramite la giustizia "standard". L'unico modo per fagliela pagare e continuare a parlare di questa storia di diffonderla a macchia d'olio per tanti tanti anni. Perseguitare i colpevoli in modo indiretto per sempre. Non fare entrare nell'oblio questa vicenda è già un passo avanti, purtroppo possiamo fare solo questo.

Iron 883 6 anni fa su tio
Risposta a spank77
Una 765?

tip75 6 anni fa su tio
e’ vergognoso quanto successo a questo ragazzo e ancor di più l agire disumano delle autorità addirittura degli editori che si negano per non parlare dei responsabili e delle loro famiglie che la loro coscienza li tormenti a vita
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