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VAUD«Non c'è stato nessun intervento nel dossier fiscale di Isabelle Moret»

28.02.18 - 17:47
Il consigliere di Stato vodese Pascal Broulis si rammarica delle «insinuazioni malevoli» pubblicate oggi da alcuni giornali
Keystone
«Non c'è stato nessun intervento nel dossier fiscale di Isabelle Moret»
Il consigliere di Stato vodese Pascal Broulis si rammarica delle «insinuazioni malevoli» pubblicate oggi da alcuni giornali

LOSANNA - Il consigliere di Stato vodese Pascal Broulis nega qualsiasi tipo di intervento nel dossier fiscale di Isabelle Moret. La consigliera nazionale è stata messa in causa oggi da media, secondo cui il fisco vodese non ha più emesso tassazioni definitive nei riguardi della parlamentare del PLR dal 2008.

Il capo del Dipartimento vodese delle finanze e delle relazioni esterne si rammarica in una nota odierna delle «insinuazioni malevoli» pubblicate dai giornali Tages-Anzeiger e 24 heures. Il Dipartimento - sottolinea la nota - non è mai stato al corrente della situazione fiscale di Isabelle Moret o di suo marito e non ha mai avuto contatti in proposito con la deputata federale o il suo coniuge.

L'amministrazione fiscale cantonale - prosegue la nota - svolge il proprio lavoro in modo totalmente indipendente. «L'assenza di tassazione definitiva dimostra precisamente che, anche nel caso di una personalità pubblica, l'amministrazione non accetta senza battere ciglio la dichiarazione dei contribuenti in causa».

«Soltanto la complessità di un dossier, con le possibilità di ricorso previste, può essere all'origine di ritardi nelle tassazioni ». Tali ritardi «non sono pregiudizievoli per le casse pubbliche, poiché l'amministrazione fiscale presta attenzione ai termini di prescrizione», conclude la nota.

In seguito agli articoli odierni, la consigliera nazionale ha fatto sapere di aver pagato la maggior parte degli acconti dopo la separazione dal marito nel 2015. Secondo i giornali, fra la deputata federale e il marito le somme attualmente in sospeso ammontano a diverse centinaia di migliaia di franchi.

Il Tages-Anzeiger punta il dito sulle deduzioni operate dalla consigliera nazionale, che ha abbandonato la professione di avvocato nel 2013. Fra queste vi sarebbero le retribuzioni dei suoi assistenti parlamentari e i salari di due collaboratori a tempo parziale. Al telegiornale della Televisione della Svizzera romanda Moret ha detto di non avere «nulla da nascondere». Degli acconti si occupava l'ex marito, ha precisato promettendo di pubblicare la tassazione del 2016. Quanto alle deduzioni, ha parlato di 13'000 dedotti nel 2013 e ha aggiunto di aver risposto a tutte le questioni fiscali quando era candidata alla successione di Didier Burkhalter in consiglio federale.

Agli inizi di febbraio, il giornale svizzero tedesco aveva già chiamato in causa Pascal Broulis, affermando che il ministro vodese delle finanze pratica l'ottimizzazione fiscale pagando la maggior parte delle imposte a Sainte-Croix (VD), dove possiede una casa, e non a Losanna, dove vive e lavora e dove suo figlio va a scuola. A Sainte-Croix - rilevava il giornale - l'aliquota delle imposte comunali è di nove punti percentuali inferiore a quella del capoluogo vodese.

Broulis si è difeso negando qualsiasi ricerca di ottimizzazione fiscale e affermando che non vi è «alcun segreto» riguardo alla propria situazione fiscale, né per l'amministrazione cantonale delle contribuzioni né per quelle dei Comuni di Losanna, dove paga un terzo delle sue imposte, e di Sainte-Croix, dove versa gli altri due terzi.

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