Quando le targhe "P" vennero sostituite, l'azienda segnalò alla circolazione date false per il controllo di 1400 ciclomotori e rimorchi. Una portavoce: «Non abbiamo tratto alcun vantaggio»
BERNA - I fatti risalgono al 2003, ma sono emersi soltanto adesso: allora La Posta, in occasione della nuova legge sulla circolazione stradale, «ringiovanì» i suoi veicoli nel concedere i nuovi permessi.
Circa 20 mila targhe contrassegnate dalla "P" vennero sostituite da immatricolazioni cantonali: l'azienda segnalò ai vari uffici cantonali della circolazione date false per l'ultimo controllo di 1400 ciclomotori e rimorchi e alcune di tali date cadevano addirittura di domenica.
L'intervallo tra i controlli a volte sono troppo lunghi e a volte troppo corti, ha dichiarato Léa Wertheimer, portavoce della Posta, reagendo a informazioni del quotidiano Le Matin. Gli uffici cantonali e il "gigante giallo" si misero d'accordo già a suo tempo per correggere l'errore, e ad ogni modo «La Posta non ha tratto alcun vantaggio» dalla vicenda, ha sottolineato la portavoce.
Nessuno di quei veicoli "ringiovaniti" era più in circolazione nel 2012, quando Susanne Ruoff è giunta alla guida dell'azienda e la vicenda non è mai pervenuta ai piani alti. La Ruoff ne è stata informata solo nel 2016, tramite la corrispondenza riservata di un ex collaboratore, ha aggiunto la portavoce della Posta.