Il racconto di un passeggero, sottoposto ad una perquisizione corporale nonostante il quantitativo in suo possesso fosse tollerato dalla legge
BASILEA - Fuori di sé dalla rabbia per un controllo in treno. Il protagonista della vicenda, avvenuta lo scorso 24 gennaio a bordo di un convoglio diretto da Zurigo a Basilea, è K.* uno svizzero di 34 anni che le Guardie di confine hanno fermato sul vagone. «Ho mostrato i documenti, ma hanno voluto comunque perquisirmi davanti a tutti». Un controllo del tutto incomprensibile e forse motivato dal suo aspetto “da straniero”, ha spiegato l’uomo a 20 Minuten.
Durante il controllo, gli agenti hanno rinvenuto 8 grammi di cannabis addosso al 34enne e sono rimasti al suo fianco per tutta la durata del viaggio, minacciando pure - secondo quanto dichiarato dallo stesso - di mettergli le manette. Giunti a destinazione, K. è stato condotto al posto «per alcune verifiche». Una volta all’interno, il 34enne ha dovuto svestirsi completamente. «Non riesco proprio a capire. Devo veramente mostrare il mio pene per soli 8 grammi di cannabis?»
Aperta l’inchiesta, presentato il “conto” - Una decisione del Tribunale federale ha infatti stabilito come il possesso per uso personale di una quantità di cannabis fino a 10 grammi non sia punibile dalla legge. Tuttavia, K. qualche giorno più tardi ha ricevuto una lettera da parte del Ministero pubblico di Basilea Città che intimava il pagamento di 305,30 franchi per i costi procedurali. Al termine del controllo, le Guardie di confine avevano infatti avvisato il Ministero pubblico che aveva aperto inizialmente un’inchiesta, salvo poi sospenderla. In altre parole, la giustizia chiede a K. di accollarsi i costi per aver “azionato” il controllo.
«Imbarazzante per tutte e due le parti» - Sollecitato sulla vicenda, il portavoce dell’Amministrazione federale delle dogane - David Marquis - non ha voluto esprimersi nei dettagli, assicurando però che nessun controllo viene effettuato in base all’aspetto dei passeggeri, quanto piuttosto seguendo indizi concreti. Per quale motivo dunque K. ha dovuto spogliarsi completamente? «Quando vengono rinvenuti stupefacenti procediamo ad un controllo più approfondito», ha spiegato Marquis, aggiungendo che «le perquisizioni corporali sono situazioni imbarazzanti per entrambe le parti implicate».