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BERNAPresto un corso di educazione sessuale per i giovani migranti?

19.02.18 - 19:25
Secondo la Consigliera nazionale Silvia Schenker (PS), tutti i cantoni dovrebbero prendere esempio dal Vallese che ha introdotto quattro ore obbligatorie sulla sessualità
Keystone
Presto un corso di educazione sessuale per i giovani migranti?
Secondo la Consigliera nazionale Silvia Schenker (PS), tutti i cantoni dovrebbero prendere esempio dal Vallese che ha introdotto quattro ore obbligatorie sulla sessualità

BERNA - Il canton Vallese ha introdotto un corso di educazione sessuale obbligatoria per i giovani migranti. La sessuologa Jacqueline Fellay-Jodan risponde alle domande di ragazzi provenienti da Afghanistan, Siria, Iran o Eritrea. E spiega anche come nella cultura svizzera «la verginità prima del matrimonio non ha nulla a che fare con l’onore».

Il corso obbligatorio vallesano a una durata di quattro ore. Alla SonntagsZeitung la sessuologa ha dichiarato: «Dove c’è ignoranza, ci sono molti miti».

Presto in tutta la Svizzera? - Il Vallese è l’unico cantone, però, in cui i rifugiati sono obbligati a frequentare un corso sul tema. I programmi d’integrazione affrontano argomenti come il rispetto del rifiuto, la violenza domestica e la parità di diritti tra uomo e donna, ma non il sesso.

Per Silvia Schenker, consigliera nazionale PS, «non ha senso che i migranti vengano informati ad esempio sullo smaltimento dei rifiuti, ma non sulla sessualità». Nella sessione primaverile ha quindi intenzione di presentare una proposta affinché l’educazione sessuale venga inserita nel programma d’integrazione o venga predisposto un corso obbligatorio come in Vallese.

«”Migranti e sessualità” è ancora un tabù - spiega la consigliera nazionale -. Ma i rifugiati dovrebbe venire preparati sulla cultura svizzera e questo comprende il modo di trattare le donne occidentali».

«Il sesso è una questione privata» - Nella sua analisi, la SonntagsZeitung conclude però che per le autorità competenti e le organizzazioni, la visione non è così semplice. Se l’educazione sessuale è importante, d’altra parte «non può essere introdotta per tutti come parte dell’integrazione, perché si tratta di una questione privata».

In Germania, il Centro federale per l’educazione alla salute ha lanciato un portale educativo (Zanzu.de) in cui i migranti possono informarsi su amore e sessualità.

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