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SVIZZERA«Il Cda dell'Ats non vuole una reale mediazione»

19.02.18 - 15:34
Syndicom e Impressum attaccano i vertici dell'Agenzia Telegrafica: «Le principali rivendicazioni della redazione sono rimaste inascoltate»
Keystone
«Il Cda dell'Ats non vuole una reale mediazione»
Syndicom e Impressum attaccano i vertici dell'Agenzia Telegrafica: «Le principali rivendicazioni della redazione sono rimaste inascoltate»

BERNA - «Dopo quattro round negoziali le principali rivendicazioni della redazione sono rimaste inascoltate. La delegazione della redazione e quella del Cda dell´Ats hanno raggiunto solo accordi minimi». Syndicom e Impressum esprimono la propria preoccupazione per il proseguo delle trattative tra i lavoratori e i vertici dell'Agenzia Telegrafica. «Una mediazione attraverso la SECO - spiega un comunicato congiunto del sindacato e dei giornalisti svizzeri - può funzionare solo se i licenziamenti rimarranno sospesi». 

Secondo Syndicom e Impressum, «un arbitrato presuppone che l'oggetto della mediazione nel frattempo non diventi obsoleto». Per questo motivo la redazione dell'Ats rivendica «riduzione delle misure di ristrutturazione basata su una strategia redazionale sviluppata congiuntamente». Inoltre i giornalisti pretendono la «sospensione di tutti i licenziamenti e delle misure di ristrutturazione, fino a quando non vi sarà una strategia redazionale», «un piano sociale che offra condizioni eque in particolare alle persone vicine al pensionamento» e un «riconoscimento del carattere di servizio pubblico, che deve continuare a figurare nelle linee direttive dell’agenzia». Inoltre viene richiesta la «copertura  del deficit attraverso le riserve dell’ats (oltre 16 milioni)» visto che esso è stato causato «dalla pressione sui prezzi degli editori e proprietari dell’ats». 

Ricordiamo che a inizio gennaio la direzione dell’ats aveva deciso la soppressione di 35 posti a tempo pieno su 150.  A seguito di questo annuncio la redazione era scesa in sciopero indeterminato il 30 gennaio 2018. Quest’ultimo era stato sospeso il 2 febbraio per consentire nuove trattative con il Cda.

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