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ARGOVIAMassacro di Rupperswil, Berna riduce la fattura al Cantone

14.02.18 - 14:43
IL Canton Argovia dovrà dare alla Confederazione solo 102mila degli 816mila franchi dovuti per le ricerche effettuate sui cellulari
Keystone
Massacro di Rupperswil, Berna riduce la fattura al Cantone
IL Canton Argovia dovrà dare alla Confederazione solo 102mila degli 816mila franchi dovuti per le ricerche effettuate sui cellulari

RUPPERSWIL - Fattura ridotta da 816'000 a 102'000 franchi: questa la somma che il Canton Argovia deve alla Confederazione per le ricerche sui cellulari connessi alle antenne di telefonia mobile effettuate in relazione al massacro di Rupperswil (AG).

Secondo quanto ha reso noto oggi la radio svizzero tedesca SRF, Berna ha accettato una decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) sui costi della sorveglianza telefonica.

Il ricorso al TAF è stato inoltrato dal Dipartimento argoviese dell'economia pubblica e dell'interno (DVI), per il quale la somma messa in conto dal servizio dalla Confederazione non corrisponde all'ordinanza sugli emolumenti.

Nel corso delle indagini sul massacro di Rupperswil - l'assassinio di una donna, dei suoi due figli e dell'amica di uno dei ragazzi, avvenuto il 21 dicembre del 2015 - gli inquirenti argoviesi hanno fatto controllare tutti i cellulari che al momento dei fatti si erano collegati con le antenne della zona interessata.

Le verifiche sono state affidate alla Sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (SCPT), il servizio coordina le misure di sorveglianza delle autorità di perseguimento penale cantonali con i gestori delle reti di telecomunicazione.

L'SCTP aveva utilizzato la tariffa di 600 franchi prevista per ogni telefonino da controllare, ritenendola valida per un periodo di due ore. Nella sua decisione il TAF ha invece moltiplicato la tariffa di 600 franchi per un totale di 170 telefoni.

L'uomo che ha confessato il quadruplo assassinio di Rupperswil è stato identificato ed arrestato soltanto dopo cinque mesi di laboriose indagini. Gli inquirenti non hanno finora precisato se il controllo telefonico abbia effettivamente contribuito ad identificare il 34enne cittadino svizzero, che abitava a poche centinaia di metri da luogo del delitto.

Il processo al presunto autore del massacro si aprirà il prossimo 13 marzo davanti al Tribunale distrettuale di Lenzburg, che si riunirà nei locali della polizia mobile di Schafisheim (AG). L'uomo deve rispondere di assassinio plurimo, ripetuta estorsione, sequestri di persona, atti sessuali con un fanciullo, ripetuta coazione sessuale, incendio intenzionale e possesso di materiale pornografico proibito.

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