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BERNAAlcolismo e tossicomanie: «Alla politica non interessano»

13.02.18 - 17:44
Dipendenze Svizzera, nel rapporto annuale, ribadisce la mancanza di ricerche solide volte ad una migliore gestione della situazione
Tipress
Alcolismo e tossicomanie: «Alla politica non interessano»
Dipendenze Svizzera, nel rapporto annuale, ribadisce la mancanza di ricerche solide volte ad una migliore gestione della situazione

BERNA - Nel rapporto annuale pubblicato oggi Dipendenze Svizzera ribadisce che in generale mancano ricerche solide e un interesse reale da parte della politica a gestire la situazione delle dipendenze e tossicomanie e a ridurre al minimo i rischi per la salute pubblica.

Analizzando gli ultimi sviluppi della situazione, Dipendenze Svizzera (fino al 2010 ISPA, Istituto svizzero di prevenzione dell'alcolismo e altre tossicomanie) ricorda che domanda e offerta di sostanze e comportamenti che possono creare dipendenza sono in costante evoluzione e richiedono un nuovo approccio sociale.

La situazione attuale è caratterizzata dall'uso delle nuove tecnologie nonché da nuovi prodotti che si affacciano sul mercato, come una gamma sempre maggiore di derivati del tabacco o la canapa a basso tenore di THC. In questo ambito sono inoltre insufficienti le ricerche tempestive e indipendenti, e la politica sembra aver perso di vista la salute dei cittadini - si legge nel rapporto "Panorama svizzero delle dipendenze 2018".

Dallo studio pluriennale risulta che nel 2016 il consumo pro capite di alcolici è sceso lievemente, a un equivalente di 7,9 litri di alcol puro, mentre il tasso di astinenza è maggiore rispetto a quattro anni prima, e si aggira sul 14% della popolazione di oltre 15 anni. Il consumo a rischio, cronico o puntuale, è invece rimasto stabile, a circa un quinto (il 21,6%) della popolazione.

Gli alcolici - sottolinea la ONG - possono essere acquistati a poco prezzo e in ogni momento, anche su internet, e sono un genere di consumo disponibile ovunque, ad eccezione delle aree di servizio autostradali. Ma - aggiunge - in seguito a una decisione del parlamento le cose sono destinate a cambiare. Inoltre è stata depositata una mozione per abolire l'imposta sulla birra.

Anche la quota dei fumatori è cambiata solo marginalmente negli ultimi dieci anni ed è rimasta stazionaria a un quarto (il 25,3%) della popolazione. Secondo Dipendenze Svizzera manca una politica del tabacco più rigorosa, che riduca il consumo di sigarette con un divieto di pubblicizzarle e un'imposta efficace.

Anche le cifre sul consumo di droghe illegali sono rimaste più o meno stabili. La cannabis (marijuana e hascisc) resta la sostanza più consumata, nettamente davanti a cocaina, anfetamine ed ecstasy. La politica della canapa è confrontata a sfide sempre maggiori e una revisione della legge sugli stupefacenti si impone - sottolinea il rapporto odierno. Soprattutto se si tiene conto, ad esempio, della mancanza di uniformità a livello svizzero in fatto di multe disciplinari, dell'uso della cannabis a scopo terapeutico e del contesto internazionale.

D'altro canto la discussa apertura del mercato dei giochi in denaro online rischia di portare alla dipendenza ancora più persone. Attualmente la percentuale dei giocatori d'azzardo problematici va dallo 0,8 al 2,2% e la quota di quelli patologici è tra lo 0,5 e lo 0,8%. Inoltre - nota Dipendenze Svizzera - la legge adottata dal parlamento accorda ancora più peso alla libertà degli operatori piuttosto che alla protezione dei giocatori.

Le sostanze potenzialmente nocive per la salute sono sempre esistite, ma la novità consiste nel fatto che negli ultimi anni si è assistito a una diversificazione dei prodotti, sottolinea la ONG, che si dice sostenuta da oltre 200'000 persone. Sul mercato sono comparse le sigarette elettroniche e prodotti del tabacco da riscaldare. Oltre all'hashish e alla marijuana, è ora disponibile anche la canapa ad alto contenuto di CBD, fumata come sigaretta o presa in gocce, anche negli alimenti. Si moltiplicano poi le nuove sostanze psicoattive e i giochi online sempre più "immersivi".

Per far fronte a questi sviluppi secondo Dipendenze Svizzera occorrono nuove direttive che favoriscano i prodotti con un potenziale di pericolo minore invece dei grossi gruppi d'interesse. Il fatto, però, è che oggi mancano un progetto globale e una linea politica chiara. E senza l'impegno della politica si crea una lacuna che viene immediatamente colmata dai fabbricanti, conclude laconicamente la ONG.

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COMMENTI
 

Monello 6 anni fa su tio
...L importante è incassare !
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