Alcuni scatti social mostrano dei membri di CasaPound con bandiere dello Pnos e di San Gallo in Italia. Ma è abbastanza per stabilire un collegamento?
SAN GALLO - L'assalto arma in pugno di Luca Traini a un gruppo di immigrati di origine africana a Macerata ha fatto parlare di sé e non solo in Italia. Colpi nella notte, sangue, tanta paura ma per fortuna nessun morto: almeno sei feriti però, in un gesto estremo che è stato sia ferocemente condannato sia – purtroppo – osannato dagli ambienti di destra xenofoba.
Traini, personalità con un passato turbolento come svelato dai media italiani, si sarebbe radicalizzato anche frequentando i circoli di estrema destra di CasaPound. Il movimento filofascista, ben conosciuto in Italia, avrebbe avuto – stando a quanto sostenuto dal Sonntagsblick – molteplici contatti con un gruppo svizzero anch'esso schierato: lo Pnos. Stando al domenicale «vi sarebbero stati diversi viaggi da Berna, Argovia e San Gallo in Abruzzo».
Una prova di questo sodalizio la si può ritrovare su Facebook dove in alcuni scatti si vedono, affiancate, le bandiere di CasaPound, dello Pnos e del canton San Gallo, rette da un capannello di ragazzi. Le foto, a quanto pare, sono state scattate a L'Aquila nel 2017. Basta questo per stabilire una netta rete di scambi fra Casa Pound e la Svizzera orientale?
Non per forza, almeno secondo Hans Stulz, giornalista ed esperto della scena di destra estrema in Europa che quelle foto le conosce bene: «Non credo sia una prova sufficiente, è senz'altro vero che il simbolo di San Gallo – che ha al centro proprio un fascio in puro stile mussoliniano – possa avere un certo appeal sui simpatizzanti di estrema destra italiani». La polizia di San Gallo, che è a conoscenza delle fotografie, non è in grado di fornire ulteriori informazioni.