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VALLESE«I turisti russi hanno finito tutta la nostra vodka»

13.01.18 - 09:09
All'inizio della settimana, Zermatt è stata tagliata fuori dal mondo per diversi giorni a causa delle abbondanti nevicate. L'isolamento ha portato a situazioni memorabili
«I turisti russi hanno finito tutta la nostra vodka»
All'inizio della settimana, Zermatt è stata tagliata fuori dal mondo per diversi giorni a causa delle abbondanti nevicate. L'isolamento ha portato a situazioni memorabili

SION - Quando 13'000 turisti si ritrovano bloccati in un piccolo villaggio di montagna, questo porta inevitabilmente a situazioni eccezionali, che possono diventare memorabili. Così è stato a Zermatt, che all'inizio della settimana è rimasta isolata dal resto del mondo a causa delle abbondanti nevicate e del pericolo valanghe.

Le cose sono tornate alla normalità, ma in molti non dimenticheranno questi giorni. Nico, che lavora come cameriere nella locale stazione, dice di aver servito molti turisti russi durante i giorni di isolamento. La loro bevanda preferita? Vodka, ovviamente.

«Ricorderò questa storia per molto tempo» - «All'inizio della settimana, tutto andava ancora bene. Ho servito gli ospiti per farli sentire a loro agio - racconta a 20 Minuten -. Ma le nostre risorse di vodka hanno iniziato a scarseggiare già dal secondo giorno. Martedì sera a mezzanotte, i turisti russi avevano bevuto tutta la vodka in nostro possesso». Quindi aggiunge: «A malincuore hanno dovuto scegliere altri alcolici. Ricorderò questa storia per molto tempo». Per fare in modo che la situazione non si ripeta più, il bar ha già aumentato le scorte di vodka.

E poi l'amore - Mentre i russi, loro malgrado, optavano per altri tipi di bevande, Marco, un residente di Zermatt di 17 anni, ha fatto un incontro romantico proprio grazie alla neve. «Era venuta a Zermatt per alcuni giorni e stava progettando di tornare a casa lunedì. Ma il tempo l'ha costretta a restare». I due si sono incontrati per caso in un bar, hanno bevuto un drink insieme e si sono scambiati il numero di telefono. «Ci scriviamo spesso», racconta l'adolescente arrossendo un po'.

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