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BERNAOrdina l'ecstasy su Internet, ma anziché il postino arriva la polizia

15.12.17 - 09:48
Cinque pastiglie acquistate sul Darknet inguaiano un 25enne che critica il blitz della polizia: «Quel giorno hanno perquisito la casa. Da allora soffro di attacchi d'ansia»
20 Minuten / Keystone
Ordina l'ecstasy su Internet, ma anziché il postino arriva la polizia
Cinque pastiglie acquistate sul Darknet inguaiano un 25enne che critica il blitz della polizia: «Quel giorno hanno perquisito la casa. Da allora soffro di attacchi d'ansia»

BERNA - Ordina l’ecstasy sul Darknet e si ritrova la polizia a casa. È successo a Thomas*, un 25enne che ha scoperto l’LSD durante l’ultima estate. «L’esperienza mi era piaciuta e quindi ho deciso di provare altro ordinando cinque pillole di ecstasy dai Paesi bassi».

Thomas ha controllato la sua buca delle lettere ogni giorno, ma non ha mai trovato nulla. Ha quindi ricontattato il venditore che gli ha promesso un’ulteriore spedizione gratuita. Ma invece del pacchetto desiderato, il 25enne si è ritrovato la polizia alla porta.

«Un'esagerazione» - Una decina di agenti si è presentata da Thomas con un mandato di perquisizione. Il sospetto era la violazione della legge sugli stupefacenti. Ma il giovane non ci sta: «Mi sembra esagerato per cinque pillole di ecstasy». Il 25enne sostiene di essere stato collaborativo e di avere consegnato di sua spontanea volontà ai poliziotti le sostanze che aveva in casa: cinque grammi di marijuana e cinque grammi di funghi psicoattivi. E insiste: «Sarebbero bastati due agenti, invece si sono presentati in dieci».

Seguita procedura - Il portavoce della polizia Christoph Gnägi ha spiegato che «queste operazioni non possono essere svolte come un normale controllo con due agenti. È prevista una precisa procedura. La perquisizione viene sempre eseguita in determinate modalità, che la rendano il più possibile rapida ed efficiente».

Thomas, tuttavia, non è convinto: «È come sparare a un passero con un fucile». E sostiene anche di avere delle conseguenze in seguito a quell’episodio: «Soffro d’ansia, mi spavento ogni volta che suona il telefono o il campanello. Ho paura di quello che i miei vicini pensano di me ora».

Il 25enne non è però pentito: «La prossima volta ordinerò le pillole dai fornitori svizzeri».

*nome noto alla redazione di 20 Minuten

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