I deputati ginevrini - con una mozione al Consiglio di Stato - si schierano a fianco del personale della ditta di Meyrin, minacciato da un piano di delocalizzazione
GINEVRA - Il Gran Consiglio ginevrino ha dato ieri sera un segnale politico a favore del personale di ABB Sécheron a Meyrin (GE) minacciato da un piano di delocalizzazione, votando una mozione che chiede al Consiglio di Stato di esercitare pressioni sulla direzione dell'impresa. Il testo è stato approvato con 72 voti, 9 opposizioni e 13 astensioni.
Poco prima della seduta del Gran Consiglio, i sindacati e qualche dipendente si sono riuniti davanti al Municipio per dimostrare che resteranno mobilitati. La lotta continua, ha dichiarato il segretario sindacale di Unia Alessandro Pelizzari.
Lunedì sera la direzione e i dipendenti della fabbrica di ABB Sechéron avevano raggiunto un accordo - ancora confidenziale - dopo sei giorni di «consultazione collettiva».
Nel suo piano annunciato a inizio mese ABB prevede la delocalizzazione di parte della produzione di ABB Sécheron in Polonia e la perdita di 100 impieghi permanenti e 43 temporanei. Le persone che operano sul sito ginevrino sono oltre 200.