Alcuni cartelli contenenti minacce di morte verso gli animali non al guinzaglio sono stati attribuiti erroneamente al Cantone. L’autore non è ancora stato trovato
DELÉMONT - Ogni mattina, prima di andare al lavoro, Stéphanie porta a spasso i suoi due chihuahua nella riserva naturale di Bonfol. Ieri questa abitudine quotidiana è stata interrotta da un messaggio inquietante, apparso sul percorso. Accanto ai magnifici stagni apprezzati dai turisti e dai passanti, si potevano leggere dei cartelli con una scritta raccapricciante: «Tutti i cani non al guinzaglio saranno abbattuti senza avvertimento».
Ad una prima occhiata, il messaggio sembra essere scritto dalle autorità. In effetti, in basso, figura il nome del servizio della protezione della natura e del paesaggio, e lo stemma del Canton Giura. «È un messaggio duro e crudele. Lo Stato ha il diritto di sanzionare, ma non di uccidere. Ho contattato il municipio, ma non ho ancora ricevuto nessuna risposta» ha dichiarato Stéphanie.
«Sono stati loro» - Un’altra proprietaria di un cane punta il dito contro i cacciatori. «Odiano gli animali. Sono sicuro che siano stati loro» sentenzia. Jean-Luc Berberat, presidente della Federazione cantonale giurassiana dei cacciatori ha dichiarato di non sapere nulla di questi cartelli.
Secondo le informazioni raccolte, il regolamento del posto impone di tenere i cani al guinzaglio. Una misura che però viene applicata molto raramente. «Ma da qui a voler sparare senza avvertimento è davvero esagerato» constata un pensionato di Bonfol. Di fronte a questa situazione, e l’autore dei cartelli ancora sconosciuto, Stéphanie non vuole rischiare: «Eviterò di passarci con i miei cani per i prossimi giorni».
«Non siamo dei cowboy» - Contrariamente alle prime impressioni, i cartelli non provengono dal Cantone del Giura. «Sono abusivi. Lo Stato non c’entra nulla. I nostri collaboratori non sono dei cowboy. Ora abbiamo fatto togliere tutti i cartelli» - Questo il commento di Laurent Gogniat, responsabile della sorveglianza ambientale.
Le autorità non intendono denunciare nessuno. Ma la sorveglianza nella zona degli stagni verrà aumentata. «Restiamo vigili» conclude Laurent Gogniat.