Sono in crescita e rischiano multe e detenzione. Ma l'esercito minimizza: «Sono solo una piccola percentuale del totale»
ZURIGO - Ogni cittadino svizzero, lo sappiamo bene, compiuti i 18 anni ha l'obbligo di prestare servizio militare. Eppure, come svelano i dati dell'esercito in esclusiva per 20 Minuten, c'è anche chi questo obbligo non lo adempie finendo semplicemente per non presentarsi: si tratti della giornata di orientamento o del reclutamento.
Nel 2016 sono stati 656 giovani, quasi 90 in più rispetto all'annata precedente. Nel 2014, invece, i proscritti a trascurare il proprio dovere erano stati 674. La pratica – che sia intenzionale oppure figlia della negligenza – è punibile con una multa fino a 180 aliquote giornaliere e, nei casi più gravi, anche con la detenzione fino a 10 giorni.
Stando a Mario Camelin della Giustizia militare, però, il numero di casi reali è probabilmente molto più elevato: quelli più lievi, infatti, spesso e volentieri non arrivano fino a Berna e vengono piuttosto gestiti in maniera locale.
Il fenomeno, stando al portavoce dell'esercito Danier Reistm non sarebbe però preoccupante: «Non è un gran problema, guardando chi effettivamente il servizio lo presta, è una percentuale molto piccola». Eppure, basta confrontare i dati delle reclute, a una costante diminuzione degli effettivi – da 174'000 (2014) a 170'000 (2015) fino a 166'500 (2016) – corrisponde un aumento delle assenze.
«In molti poi non lo fanno in maniera volontaria», continua Reist, «c'è chi dimentica di rinviare l'entrata in servizio oppure sovvengono impegni lavorativi o famigliari all'ultimo momento...».
Una tesi sposata anche da Lewin Lampert del Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE): «Capita che i ragazzi semplicemente se ne dimentichino. Nei casi però in cui la scelta di non presentarsi sia legata piuttosto a motivi di tipo etico o personale è importante ricordarsi che ci sono modi per non fare il militare senza finire davanti a un giudice. Questo rende la vita di tutti un po' più facile».
E come spiega Lampert il boom di defezioni? «È probabile che sia legato al fatto che i giovani svizzeri vadano sempre di più all'estero, a studiare e lavorare, e si dimentichino delle incombenze svizzere».