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ZURIGOAltri sette anni e mezzo di prigione per il “Re della neve”

08.11.17 - 12:28
Il 62enne, che ha già passato metà della propria vita in carcere, è uno spacciatore incallito. Rilasciato nel 2016, nel marzo di quest’anno si è fatto beccare con 1,6 kg di cocaina
Ti Press
Altri sette anni e mezzo di prigione per il “Re della neve”
Il 62enne, che ha già passato metà della propria vita in carcere, è uno spacciatore incallito. Rilasciato nel 2016, nel marzo di quest’anno si è fatto beccare con 1,6 kg di cocaina

 

ZURIGO - Un uomo di 62 anni, conosciuto a Zurigo come il "re della neve" (Schneekönig), è stato condannato a 7 anni e mezzo di prigione per un traffico di cocaina. L'uomo ha già passato metà della sua vita in carcere.

Il Tribunale distrettuale di Zurigo lo ha riconosciuto oggi colpevole di ripetuta infrazione aggravata alla legge sugli stupefacenti.

Lo spacciatore incallito, che in più occasioni ha organizzato i suoi traffici dalla prigione, ha beneficiato della libertà condizionale l'ultima volta nel 2016. Nel marzo del 2017 è stato di nuovo arrestato all'aeroporto di Zurigo mentre cercava di fuggire all'estero. La polizia lo teneva sotto osservazione ed ha trovato 1,6 chilogrammi di cocaina nella sua abitazione.

In aula l'imputato ha provato a giustificarsi affermando che si è trattato di "un favore" fatto ad vecchio conoscente per saldare dei debiti. Il suo difensore ha invano argomentato che la quantità di droga sequestrata è relativamente piccola, se confrontata agli altri suoi traffici. Per l'avvocato si potrebbe dire che si trova «sulla buona strada».

Diversi media zurighesi hanno ricostruito in questi giorni la lunga carriera dello spacciatore, iniziata quando aveva 16 anni. Dalla prima condanna, subita nel 1977, il "Re della neve" di Zurigo ha collezionato condanne per complessivi 32 anni di prigione.

Una vita fatta di alti e bassi. Dopo essere fuggito in Brasile e quindi estradato, agli inizi degli Anni '90 fu condannato assieme a un complice per il traffico di 100 kg di cocaina - il più grande mai mai venuto alla luce, aveva affermato all'epoca la polizia.

Quella vicenda ebbe anche conseguenze a livello politico: nel 1992, un gran consigliere dell'UDC, fautore delle linea dura in materia di droga, dovette dimettersi dal parlamento cantonale per aver presieduto i consigli d'amministrazione di due società intestate al trafficante.

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