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TURGOVIACane morde cane, padrone prosciolto in appello

06.11.17 - 15:34
Cane morde cane, padrone prosciolto in appello

FRAUENFELD - Il padrone di un cane che ne aveva morso un altro è stato prosciolto in appello nel canton Turgovia dall'accusa di maltrattamento di animali colposo e violazione della legge sui cani. In prima istanza era stato condannato a una pena pecuniaria e a una multa.

Secondo il decreto d'accusa che l'uomo aveva contestato portando la vertenza in tribunale, il fatto era avvenuto in un parcheggio di Weinfelden. L'imputato portava il suo Malinois, una varietà di cane da pastore belga, al guinzaglio, lungo 1,5 metri, quando si è imbattuto in un altro uomo e in sua figlia, ognuno dei quali aveva con sé un Alaskan husky. Quando la distanza tra il cane pastore e uno degli husky era di circa 2 metri, il primo si è improvvisamente avventato sul secondo, tenuto al guinzaglio dalla ragazza, strattonando il padrone, e lo ha azzannato alla nuca.

Il tribunale distrettuale di Weinfelden ha condannato il padrone del Malinois per maltrattamento colposo di animali e violazione della legge sui cani a una pena pecuniaria di 30 aliquote giornaliere da 30 franchi e una multa di 400. L'uomo ha presentato ricorso in appello e il Tribunale superiore turgoviese lo ha ora prosciolto dall'accusa penale, rinviando il proprietario degli husky alle corti civili per un eventuale indennizzo, informa una nota dell'istanza giudiziaria pubblicata oggi.

Secondo la motivazione della sentenza ormai definitiva, la ferita causata dal morso, lunga 4-5 centimetri, ha certo dovuto essere suturata e il cane ha sicuramente provato dolore. Agli atti non figurano tuttavia prove che l'husky dopo il morso abbia particolarmente sofferto, sia rimasto particolarmente menomato o abbia manifestato un comportamento alterato. Secondo il tribunale, ci sono forti dubbi che la menomazione subita possa essere considerata un maltrattamento ai sensi della legge federale sulla protezione degli animali.

Inoltre, sostiene ancora il tribunale, al proprietario non può essere rimproverata una negligenza. A suo avviso, egli non poteva prevedere l'improvvisa reazione dell'animale, dalla quale è rimasto sorpreso: dagli atti non risulta che il cane di 12 anni avesse in passato già aggredito o morso altri animali. All'uomo non può neppure essere rimproverata una qualsiasi infrazione dei doveri imposti dalla legge sui cani, conclude la corte.

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