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SVIZZERA / GERMANIAPresunta spia, proposto un patteggamento

18.10.17 - 15:04
Il 54enne processato da oggi a Francoforte per spionaggio a favore della Svizzera potrebbe cavarsela con una condanna sospesa con la condizionale e una pena pecuniaria
Keystone
Presunta spia, proposto un patteggamento
Il 54enne processato da oggi a Francoforte per spionaggio a favore della Svizzera potrebbe cavarsela con una condanna sospesa con la condizionale e una pena pecuniaria

 

FRANCOFORTE - Potrebbe cavarsela con una pena sospesa con la condizionale e una multa Daniel M., il 54enne svizzero processato da oggi a Francoforte per spionaggio a favore di una "potenza straniera", nella fattispecie la Svizzera. È il patteggiamento proposto dal pubblico ministero, a condizione che l'imputato chiarisca i punti rimasti oscuri della vicenda. La difesa ha tempo fino a giovedì 26 ottobre per valutare la proposta.

La Procura federale tedesca propone una pena detentiva tra un anno e mezzo e due anni con la condizionale, oltre a una multa di 50'000 euro e al pagamento dei costi processuali affinché lo svizzero possa tornare libero dopo sei mesi passati in detenzione preventiva, evitando una pena fino a cinque anni di carcere.

Il detective privato Daniel M., arrestato lo scorso 28 aprile a Francoforte e da allora in cella a Manneheim, è accusato di aver cercato di procurarsi illecitamente, "per lo meno da luglio 2011 a febbraio 2015" e per conto del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), informazioni sulle indagini avviate dal fisco del Nordreno-Vestfalia per identificare gli evasori fiscali tedeschi clienti di banche elvetiche, in particolare con l'acquisto di Cd di dati bancari. Informazioni che hanno tra l'altro portato la Procura federale svizzera a spiccare nel marzo 2012 mandati d'arresto contro tre funzionari fiscali tedeschi per spionaggio economico e incitamento alla violazione del segreto bancario.

Lo svizzero, ex dipendente della polizia comunale di Zurigo e del servizio di sicurezza dell'UBS, avrebbe a suo dire anche reclutato una "talpa" - tuttora non identificata dagli inquirenti - nell'Amministrazione finanziaria del Land. Daniel M. ha però ritrattato la sua ammissione iniziale. «Questa talpa non esiste», hanno ribadito i suoi difensori nell'udienza di stamane, interrotta dopo che l'imputato aveva annunciato l'intenzione di fornire in aula informazioni sul suo operato.

Le linee rosse in vista di un patteggiamento, sul quale quale accusa e difesa hanno trovato un accordo di principio, sono state tracciate, ma l'imputato deve rilasciare «una confessione ampia, credibile e comprensibile» e indicare i suoi contatti, ha insistito Josef Bill, il presidente della corte dell'Oberlandesgericht di Francoforte davanti alla quale si tiene il processo. Altrimenti, ha detto, i giudici non entreranno in materia sulla proposta.

Il presidente del tribunale ha detto di volere chiarimenti, alla prossima udienza del 26 ottobre, anche sulla provenienza e la destinazione delle somme versate a Daniel M.: «Da chi veniva questo denaro? A chi è stato versato? Per quale risultato?».

Secondo l'atto d'accusa, letto stamane in tribunale dal procuratore generale Lienhard Weiss, il SIC avrebbe consegnato a Daniel M. una lista (detta "Sudoku") contenente i cognomi dei tre funzionari fiscali nel mirino di Berna, che Daniel M. ha poi completato aggiungendo date di nascita, indirizzi e numeri di telefono privati. Per farlo si sarebbe avvalso dei servizi del titolare di una impresa di sicurezza con sede nel Land dell'Assia dove si trova Francoforte, al quale avrebbe versato circa 10'000 euro dei quasi 13'000 ricevuti dal suo committente.

Per l'incarico di "piazzare una fonte" nell'Amministrazione finanziaria del Land Nordreno-Vestfalia gli sarebbero poi stati promessi 90'000 euro, dei quali solo 60.000 sono però stati effettivamente versati. L'accusato e il suo collaboratore tedesco, secondo la Procura, hanno tenuto per sé 10.000 euro ciascuno, mentre gli altri 40.000 euro sono andati, tramite il partner, a persone finora non identificate, sulle quali procuratore e tribunale vogliono ora ragguagli. Oltre a queste somme, lo svizzero avrebbe anche ricevuto un forfait di 3000 euro mensili per un periodo di cinque mesi.

Robert Kain, uno dei difensori tedeschi di Daniel M. (che può contare anche sul controverso avvocato zurighese Valentin Landmann), ha dichiarato che il suo cliente è disposto a dare spiegazioni in un testo scritto che sarà presentato fra una settimana. Quanto alla multa di 50'000 euro proposta dal procuratore generale Weiss, ha affermato di non potersi ancora esprimere, perché devono essere valutate le possibilità finanziarie dell'imputato. Il presidente della corte Bill non si è pronunciato al riguardo. Ha però detto che si aspetta una somma superiore ai 25'000 euro, perché - ha dichiarato - non può essere che il delitto paghi.

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