La lunghezza del tragitto casa-lavoro è in relazione col salario e la formazione. Lo rivela uno studio del Politecnico di Zurigo
ZURIGO - Troppo traffico. E treni sovraffollati. È per questo che in genere i pendolari preferiscono un tragitto casa-lavoro il più breve possibile. Eppure quando si tratta di cambiare impiego, spesso e volentieri la distanza dal proprio domicilio tende ad aumentare. Lo rivela uno studio del Politecnico di Zurigo. Nella ricerca di un nuovo posto di lavoro la lunghezza del tragitto passa quindi in secondo piano. Per accorciare le distanze si mette piuttosto in conto un successivo trasloco.
Ma c’è di più: dallo studio si evince che in genere la distanza diventa tanto più lunga quanto è più istruito il lavoratore. «Con una formazione superiore, si hanno competenze specializzate per le quali sono disponibili meno posti di lavoro, che sono però retribuiti meglio» dice Kay Axhausen del Politecnico di Zurigo. Posti di lavoro che sono quindi più sparpagliati sul territorio.
E la ricerca mostra anche che chi è in possesso di un diploma di maturità o universitario tende a cambiare impiego con maggiore frequenza. E anche a traslocare di più. Questo dipende soltanto in parte dalla loro specializzazione. In questo caso si parla piuttosto di disponibilità a seguire ulteriori formazioni, come spiega ancora Axhausen.
Si constata inoltre una differenza di genere: le donne traslocano meno degli uomini. E il curriculum professionale degli uomini si starebbe accorciando, sottolinea l’esperto del traffico Timo Ohnmacht della Scuola universitaria professionale di Lucerna: «Stanno diventando più frequenti le pause tra un impiego e l’altro, e sempre più spesso si occupano dei figli».