Secondo l'ultimo sondaggio Tamedia, l'esito sarà sul filo di lana. I campi opposti sono pronti all'ultimo sprint
BERNA - A solo due settimane dalla chiamata alle urne, l’esito della votazione sulla prima, grande riforma dell’Avs in 20 anni rimane aperto. Dall’ultima rilevazione risalente a due settimane prima, infatti, nessuna delle due fazioni è riuscita imporsi. Il 24 settembre promette quindi di essere una prova di nervi per il capo del Dipartimento federale dell’Interno Alain Berset.
Secondo l’ultimo sondaggio Tamedia, al momento il 48% degli intervistati è pronto a votare “sì” alla riforma della previdenza vecchiaia mentre il 49% intende invece opporvisi. L’altro oggetto in votazione di cui si compone il progetto di riforma dell’Avs, l’aumento dell’Iva, è invece in leggerissimo vantaggio con il 51% dei consensi. Le due votazioni sono legate: se una proposta viene respinta salta l’intero progetto Previdenza per la vecchiaia 2020.
Gli elettori, rileva il sondaggio, seguono in maggioranza le indicazioni dei propri partiti. L’80% degli elettori UDC e il 62% di quelli del PLR sono quindi pronti ad affossare la riforma. Sono i simpatizzanti del PS, invece, i suoi più convinti sostenitori: il 77% dirà “sì” il 24 settembre prossimo.
Le donne - la cui età di pensionamento salirebbe a 65 anni in caso di approvazione - risultano più scettiche degli uomini. Solo il 43% di loro sostiene infatti la riforma contro il 52% dei loro concittadini maschi.
I sostenitori del progetto si preparano allo sprint finale: «La situazione di parità dimostra che entrambi i campi stanno combattendo duramente. Faremo di tutto per mobilitare il maggior numero di sostenitori possibile», afferma la direttrice della campagna per il “sì”, Laura Curau (PPD). Se la riforma venisse respinta, sottolinea, non rimarrebbe che un mucchio di cocci rotti. Secondo Curau, c’è del margine per guadagnare consenso in particolare fra le donne.
Anche i contrari sono battaglieri: «Sarà un finale da cardiopalmo, ma il sondaggio ci dimostra che una vittoria è possibile», dichiara il direttore della campagna del “no”, Matthias Leitner (PLR). Leitner crede che Alain Berset si immaginasse una votazione più tranquilla: «Le sue minacce e la sua propaganda governativa hanno però insospettito molti elettori», conclude.
Decreto sulla sicurezza alimentare senza sorprese - Ci si attende un chiaro "sì" al decreto federale sulla sicurezza alimentare: due elettori su tre intendono approvarlo (nella seconda tornata erano il 63%). Rispetto all'ultimo sondaggio, invece, la percentuale dei contrari è scesa dal 29 al 27%.
Il sondaggio Tamedia - 11’921 persone provenienti da tutta la Svizzera hanno preso parte online fra il 7 e l'8 settembre alla terza tornata del sondaggio Tamedia. I sondaggi vengono condotti in collaborazione con i politologi Lucas Leemann e Fabio Wasserfallen, che ponderano i dati tenendo conto di variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d’errore è dell’1,3%. Per maggiori informazioni visita tamedia.ch/umfragen (in tedesco).