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BERNACinquemila pacemakers potrebbero essere modificati a distanza

05.09.17 - 13:58
A un settimo degli svizzeri che vivono con lo stimolatore cardiaco ne è stato impiantato un modello che presenta una falla di sicurezza: la batteria può essere hackerata
Cinquemila pacemakers potrebbero essere modificati a distanza
A un settimo degli svizzeri che vivono con lo stimolatore cardiaco ne è stato impiantato un modello che presenta una falla di sicurezza: la batteria può essere hackerata

BERNA - In Svizzera sono circa 35’000 le persone che vivono con un pacemaker. Cinquemila di loro - secondo il Blick - potrebbero però averne un modello difettoso nel petto, intaccabile a livello di sicurezza. Il loro software potrebbe essere violato e la batteria hackerata a distanza.

Il quotidiano spiega come una falla di questo genere permetta la manomissione della batteria a chi si trova a qualche metro di distanza dalla persona che ha il pacemaker. Basterebbe una sola mossa per esaurire la carica più velocemente o, addirittura, completamente. La conseguenza? La persona potrebbe morire.

I dispositivi incriminati sono prodotti dall’azienda americana St.Jude Medical, che per il momento - secondo il Blick - non ha però contattato nessuno dei pazienti e non ha neppure creato una hotline.

Crimine perfetto - «È un bene che questa notizia venga diffusa prima che accada qualcosa di brutto - spiega Peter E. Fischer, professore alla Haute Ecole di Lucerna -. Ma è un disastro che tali dispositivi non siano adeguatamente protetti. Si tratta di un minaccia reale in materia di terrorismo e di atti criminali. Un assassino potrebbe tranquillamente svuotare la carica della batteria del pacemaker di un capo di Stato uccidendolo, senza che le guardie del corpo se ne accorgano».

Fischer è comunque consapevole che non si tratta di un’operazione semplice: le imprese devono creare dei dispositivi facilmente utilizzabili dai medici, ma anche sicuri e non violabili dall’esterno.

Tutto risolto con un aggiornamento - Il difetto nei pacemaker sarebbe stato scoperto negli Stati Uniti la scorsa settimana. Sono 745’000 gli americani toccati dalla falla nel sistema.

St.Jude Medical ha però tranquillizzato i suoi pazienti: non è necessario correre in ospedale. Per rimediare al problema sarebbe infatti sufficiente effettuare l'aggiornamento del sistema dal cardiologo, durante il controllo trimestrale.

«È pericoloso» - Anche il Dipartimento della Sicurezza nazionale ha tranquillizzato la popolazione: un attacco richiede una combinazione molto complessa di circostanze. Affermazione smentita da Guido Rudolphi, esperto svizzero di sicurezza informatica: «Bastano 30 franchi per acquistare l’attrezzatura sufficiente a disturbare i pacemaker. E per imparare a manipolarlo non serve più di una settimana».

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