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BERNAPostfinance, niente condizioni analoghe per gli svizzeri all'estero

31.08.17 - 11:23
Il Consiglio federale propone di respingere la mozione: «Un'ingerenza non giustificabile nella libertà economia delle banche»
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Postfinance, niente condizioni analoghe per gli svizzeri all'estero
Il Consiglio federale propone di respingere la mozione: «Un'ingerenza non giustificabile nella libertà economia delle banche»

BERNA - Consentire agli svizzeri all'estero di avere accesso ai servizi di PostFinance, compresa l'offerta di carte di credito, a condizioni analoghe a quelle garantite in Svizzera rappresenta «una forte ingerenza» nella libertà economica delle banche e «non è giustificabile».

È l'opinione del Consiglio federale, che propone di respingere una mozione in tal senso depositata dalla Commissione della politica estera del Nazionale.

Il testo sostiene che mantenere un conto bancario in Svizzera costituisce a volte una necessità. «Infatti alcuni assicuratori malattia o alcuni istituti di previdenza lo richiedono».

Inoltre, secondo i promotori della mozione l'attuale prassi va contro l'evoluzione della mobilità internazionale. «I cittadini svizzeri sono sempre più mobili e succede sempre più spesso che per motivi professionali alcuni lascino il Paese per trascorrere qualche anno all'estero, mantenendo comunque i contatti con la patria durante quel periodo».

PostFinance, di cui è azionista La Posta svizzera che a sua volta appartiene alla Confederazione, «ha una responsabilità particolare nei confronti dei cittadini svizzeri», si legge nel testo della mozione. L'esecutivo non è d'accordo e sostiene che «PostFinance è talvolta oggetto di aspettative particolari che non sono giustificabili in base al suo mandato». Ad esempio non sarebbe corretto dal punto di vista della parità concorrenziale.

Inoltre, secondo il governo, una regolamentazione che costringerebbe le banche a incorrere in rischi più elevati di quanto siano disposte ad assumersi rappresenterebbe una forte ingerenza nella loro libertà economica.

Infine, va considerato che le carte di credito non rientrano nell'offerta di base che ogni persona residente in Svizzera può pretendere, ricorda il Consiglio federale. Il rilascio delle carte di credito dipende infatti soprattutto dalla situazione finanziaria e professionale del richiedente.

Per questi motivi l'esecutivo propone di respingere la mozione.

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COMMENTI
 

Mag 6 anni fa su tio
Per una SA le persone non contano assolutamente niente se non portano a risultati in termini di ricavi e utili.

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
La Posta è della confederazione e quindi DEVE offrire i servizi agli svizzeri all'estero alle stesse condizioni dei residenti, per lo meno quelli basici... poche storie!

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
E per quale/i motivi DEVE? =)

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Perché lo stesso stato svissero in pratica impone agli svisseri all'estero ( per alcune pratiche) di avere un conto nel paese... Quindi DEVE permettere a queste stesse persone un accesso ai servizi di base (un conto corrente e una postcard) a prezzi accessibili...

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Quali pratiche? Inoltre, credi davvero che una persona all'estero non abbia sufficienti servizi bancari già presenti in quel paese? Cioè.... non si sta pretendendo un po troppo? E le altre persone che vivono in quel paese come fanno?

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Le altre persone non hanno avs, assicurazioni o altri impegni con la Svizzera... mi sembra tanto evidente... :-)))

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Una persona che vive all'estero ha le assicurazioni estere, se parli di disoccupazione ecc. di quando lavorava in Svizzera, beh.... non mi risulti che queste abbiano come regola che bisogna avere un conto presso un istituto bancario con sede in Svizzera. Quindi mi sembra un non problema il tuo...

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Si, hai ragione!... :-)))

tip75 6 anni fa su tio
Come per le ffs e per le casse malati ed ormai ogni cosa che è finanziata dai cittadini abbiamo la prova scientifica che la politica tiene le mani nella marmellata e si preoccupa di più dei propri tornaconti che di fare ciò per cui è pagato
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