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VALLESEVersò acido solforico nella Procura di Sion, viticoltore a processo

22.08.17 - 15:45
Sempre nel capoluogo vallesano, l’uomo aveva poi incendiato diversi veicoli parcheggiati
Keystone
Versò acido solforico nella Procura di Sion, viticoltore a processo
Sempre nel capoluogo vallesano, l’uomo aveva poi incendiato diversi veicoli parcheggiati

BELLINZONA - Un viticoltore vallesano è comparso oggi davanti al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona. L'uomo è accusato di aver versato del liquido contenente acido solforico all'ingresso della Procura cantonale a Sion, come pure di aver incendiato diversi veicoli parcheggiati nei pressi. La sentenza verrà verosimilmente resa nota domani.

Il fatto risale al pomeriggio del 5 dicembre 2016 e il totale dei danni causati è stato valutato a circa 83'000 franchi. Il vignaiolo 51enne, sposato e padre di due figli, era stato arrestato il giorno stesso e da allora è detenuto nella Prison des Iles a Sion. L'accusa nei suoi confronti è di incendio intenzionale e uso delittuoso di materie esplosive o gas velenosi.

Verso le 16.30, l'uomo aveva versato il liquido con l'acido solforico sul tappeto situato all'ingresso del Ministero pubblico del Canton Vallese, provocando l'emissione di gas e mettendo quindi in pericolo - secondo l'atto d'accusa - l'integrità delle persone che si trovavano nelle vicinanze, oltre a causare danni materiali.

In seguito, aveva dato fuoco a un'auto posteggiata nel parcheggio della Procura. Le fiamme si erano rapidamente estese a veicoli vicini. Bilancio: tre vetture distrutte e altre quattro parzialmente danneggiate, così come il parcheggio stesso.

Durante l'interrogatorio condotto dal presidente della Corte penale a tre giudici Giuseppe Muschietti, l'imputato ha spiegato di aver voluto attirare l'attenzione del Ministero pubblico della Confederazione, perché non riusciva a ottenere giustizia dalla Procura vallesana.

L'uomo, proprietario di un'azienda viticola a carattere familiare recentemente posta in fallimento, ha raccontato di aver subìto un’aggressione nel maggio 2012, per la quale era stato tuttavia denunciato lui. Aveva allora scritto ripetutamente al Ministero pubblico cantonale per chiedere giustizia, ma invano. Non avendo ottenuto risposta alcuna alle sue lettere raccomandate, ha accumulato stress e rancore che lo hanno poi spinto all'atto, per il quale si è detto dispiaciuto.

Il 5 dicembre, munito di una soluzione d'acido - solforico per l'accusa, solforoso secondo l'imputato - e di una miscela di benzina e di nafta si è recato alla sede del Ministero pubblico e ha dapprima irrorato "lo zerbino" dell'atrio, per poi uscire sul parcheggio e versare il resto su una vettura e darle fuoco.

Nel pomeriggio era prevista la deposizione di un perito psichiatrico, secondo il quale l'imputato soffre di una psicosi paranoide. Una giornata di riserva è stata eventualmente prevista per domani. Nel processo il Ministero pubblico della Confederazione è affiancato da diversi accusatori privati.

 

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