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BERNADroni e aeromobili, una convivenza difficile

28.07.17 - 10:44
È in aumento il numero di avvicinamenti pericolosi e di collisioni sfiorate. Su tre casi il SISI ha aperto un'inchiesta
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Droni e aeromobili, una convivenza difficile
È in aumento il numero di avvicinamenti pericolosi e di collisioni sfiorate. Su tre casi il SISI ha aperto un'inchiesta

BERNA - Gli avvicinamenti pericolosi tra aeromobili tradizionali con equipaggio e droni sono notevolmente aumentati nel 2016 rispetto agli anni precedenti: lo rileva nel suo rapporto annuale il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI). Tre i casi considerati gravi, sui quali ha aperto un'inchiesta.

Una nuova indagine è stata avviata anche nel corso dell'anno corrente, a seguito di una collisione sfiorata fra un drone e un velivolo della compagnia Swiss lo scorso 6 maggio, 20 chilometri a sud-est dell'aeroporto di Zurigo.

Quasi 20mila droni in Svizzera - Il SISI lo scorso anno aveva già lanciato l'allarme, avvertendo che uno scontro fra un drone e un velivolo è «solo questione di tempo», in quanto la presenza di questi aeromobili a pilotaggio remoto è principalmente percepita visualmente e non attraverso sistemi d'allarme. A causa delle loro dimensioni, questi dispositivi potrebbero provocare ingenti danni a un motore o innescare un incendio.

Stando all'Ufficio federale dell'aviazione civile, esistono circa 20'000 droni in Svizzera, usati per scopi privati e commerciali.

Sempre nel settore dell'aviazione, nel 2016 gli avvicinamenti involontari tra due aeromobili tradizionali, definiti air-prox, con rischio di collisione elevati o notevoli sono stati 13, indica il l'ufficio d'inchiesta nel rapporto pubblicato ieri sera. A titolo di confronto, nel 2009 erano stati registrati solo tre casi in totale.

Lo scorso anno gli incidenti di aeromobili su territorio svizzero e di aeromobili immatricolati in Svizzera avvenuti all'estero hanno provocato complessivamente il ferimento mortale di un passeggero e di quattro membri d'equipaggio, mentre altre nove persone hanno riportato lesioni gravi.

Il SISI si occupa anche delle inchieste per i cinque vettori di trasporto ferrovia, impianti a fune, autobus, navigazione interna e marittima. Il tasso di incidenti registrati lo scorso anno corrisponde alla media sul lungo periodo, mentre il numero di collisioni ai passaggi a livello non custoditi è diminuito in modo significativo.

Oltre 1500 notifiche - Nel 2016 sono pervenute al Servizio d'inchiesta 1561 notifiche relative a incidenti e eventi pericolosi. In 159 occasioni, circa il 10% dei casi, il SISI ha aperto un'inchiesta.

Nel corso del 2016 sono state portate a termine 97 inchieste su incidenti e inconvenienti gravi (aviazione) e quasi incidenti (trasporto pubblico). Inoltre sono state concluse altre 57 inchieste sommarie su eventi di minore portata.

Per quanto riguarda la ferrovia, il SISI ha ricevuto 298 notifiche relative a eventi rilevanti per la sicurezza nel settore. Tra quelli di maggiore portata figurano anche due incidenti accaduti in Ticino: la collisione frontale di due treni passeggeri a Corcapolo (Centovalli) il 26 aprile e quella di un movimento di manovra con un treno merci a Chiasso il 16 luglio.

In totale, 57 viaggiatori, 12 collaboratori di imprese di trasporto e altre 136 persone hanno subito danni in relazione a incidenti di veicoli ferroviari, tram compresi. "La causa più frequente degli incidenti con coinvolgimento di persone è imputabile alla distrazione delle persone che attraversano abusivamente i binari ferroviari", si legge nel rapporto dell'ufficio d'inchiesta.

Nel 2016 gli eventi che hanno coinvolto gli autobus sono stati 12 e per gli impianti a fune le notifiche sono state in totale 18. Per quanto riguarda la navigazione interna il SISI è stato allertato sei volte, e in quattro casi è stata aperta un'inchiesta, mentre in relazione a incidenti all'estero nei quali erano coinvolte navi d'alto mare battenti bandiera svizzera sono state registrate otto notifiche.

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